Circa trecento persone hanno preso parte alla tradizionale Fiaccolata in Punta Almana, la cima che sovrasta il Sebino, alle spalle di Sale Marasino. Un rito che si è ripetuto per la 36esima volta. Organizzata dal Gruppo Amici della Montagna Salese – con il supporto della Parrocchia e della Pro loco l’evento ha regalato emozioni. «Siamo molto soddisfatti – ammette Simone Turra, dello staff organizzativo – Si sono visti come sempre tanti giovani, ma anche gli amici di sempre. I brividi che sa dare la fiaccolata è unica: dall’alto dei suoi 1390 metri di altitudine, la Punta Almana regala una vista spettacolare su tutto il territorio a 360 gradi, dal Sebino fino alla città.». La bellezza della fiaccolata secondo Turra: «È racchiusa nell’atmosfera e la sintonia che si crea tra partecipanti. Per una notte dimentichiamo i problemi, godendoci lo spettacolo della natura che ci circonda». A gruppi, i partecipanti, sono saliti sia dalla sponda sebina che da quella triumplina: alle 21, subito dopo lo spettacolo pirotecnico, sono state accese le centinaia di fiaccole che per una mezz’ora hanno illuminato il crinale della Punta Almana. Un vero e proprio sentiero di fuoco, visibile da Sale Marasino, da Montisola e dalla sponda bergamasca del lago d’Iseo. LA SERATA si è chiusa con una cena in compagnia ed allegria alla Trattoria della località Portole. Prima del pellegrinaggio 19, al cimitero di Sale Marasino, è stata celebrata una messa in suffragio di don Angelo Vandini ucciso dal colera nel 1855. A Don Vandini è dedicata la fiaccolata: l’evento vuole ricordare infatti i falò che i contadini, su suo suggerimento, accesero in segno di fede, debellandolo l’epidemia.