Il simbolo dell’accoglienza ora divide

di S.DUC.
Il «vessillo» della discordia
Il «vessillo» della discordia
Il «vessillo» della discordia
Il «vessillo» della discordia

Doveva essere il simbolo di fratellanza è diventata - complice la battaglia a livello nazionale sulla chiusura dei porti alle navi Ong - un motivo di scontro che sta dividendo la comunità di Passirano. La stola dorata esposta alla finestra del municipio per aderire alla campagna europea #io accolgo, contro il decreto sicurezza, continua ad essere campo di aspre polemiche. «Come è possibile che un sindaco che dice di essere di tutti, lanci una simile provocazione di parte che non rispecchia certo il pensiero della comunità - ha postato su Facebook Ermes Faustini della Lega -. E stiamo parlando di un sindaco, che ha vinto di misura le elezioni mediante una campagna elettorale al limite della decenza etica». Le affermazioni hanno scatenato un vortice di polemiche che hanno suo malgrado coinvolto anche Piermatteo Ghitti di Bagnadore, leader della coalizione di centrodestra di cui fa parte Faustini. «Le dichiarazioni ufficiali di norma le presentiamo in Consiglio comunale. Ognuno è libero poi di parlare a nome personale». Il sindaco Francesco Pasini Inverardi ha preferito mantenere un basso profilo: «È stato solo un gesto di solidarietà, non il manifesto delle politiche dell’esecutivo. Le idee della Giunta si specchiano nell'attività amministrativa. Se qualcuno vuole spiegazioni sulla nostra linea può rivolgersi a me o agli assessori». La stola dorata è tuttavia finita nel mirino delle sezioni della Lega di altri paesi come quella di Concesio che sottolinea la svolta avvenuta nel paese dopo l’elezione di un’amministrazione trainata dal Carroccio. «Avere la Lega che amministra il proprio Comune significa anche e soprattutto non subire queste imbarazzanti campagne. L’iniziativa del Comune di Passirano amministrato dal Pd è emblematica». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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