Ghitti: «Lavori necessari» Musatti: «Sono previste compensazioni green»

di ALESSANDRO ROMELE

«La Comunità Montana del Sebino non ha autorizzato nulla, semplicemente perché l’Enel, per legge, ha il diritto di tagliare le piante poste fino a 10 metri dal centro della linea elettrica». Così il presidente dell’ente comprensoriale Marco Ghitti replica all’affondo di Legambiente. «L’opera di messa in sicurezza ha coinvolto anche la zona della Malga Foppella di proprietà dell’ente: in quel caso, da un sopralluogo congiunto con i carabinieri forestali, è emersa la regolarità del lavoro», osserva Ghitti che pur non avendo voce in capitolo nella partita, ritiene che «l’intervento di Terna sia positivo perché in caso di nuove calamità naturali eviterà la sospensione dell’erogazione dell’energia. Doveroso, da parte della Comunità Montana invece, vigilare affinché i lavori vengano eseguiti in modo corretto». MARCO GHITTI ridimensiona anche le cifre di Legambiente: «Saranno sacrificati dai 450 ai 500 alberi, meno di un terzo di quello paventato dagli ambientalisti. La cooperativa incaricata da Terna è al lavoro per tagliare quelli più alti – abeti, faggi – che, in caso di forte vento, potrebbero abbattersi sulla linea elettrica. Piante che sono presenti in quota: scendendo verso valle, il bosco ospita maggiociondoli, castagni, noccioli, ovvero piante che non raggiungono altezze considerevoli e che quindi non verranno toccati». Sul fronte del potenziale ampliamento del demanio sciabile, l’assessore all’Ambiente di Pisogne Nicola Musatti precisa alcuni aspetti: «Il progetto c’è ma è stato autorizzato dalla Giunta uscente dopo le valutazioni di Sovrintendenza e Comunità Montana. Per procedere, ovviamente, è stata richiesta una fideiussione compensativa che ad oggi non abbiamo ancora ricevuto». L’intervento di ampliamento partirà del resto la prossima primavera. «Abbiamo anche chiesto garanzie per ottenere opere di mitigazione e compensazione, con attenzione particolare verso l’ambiente della vallata: sarebbe interessante, in questa chiave, valutare il rimboscamento della zona Alpi, funestata dalla tempesta Vaia un anno fa», conclude Musatti. Logico, serve sottolinearlo, che i lavori di ampliamento partiranno solo alla soddisfazione delle richieste. «Questo intervento – conclude Ghitti - potrebbe essere utile a rilanciare il turismo in Val Palot, che parallelamente darebbe ossigeno ad una valle che si sta svuotando e permetterebbe anche una maggior cura del territorio».

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