Esame del dna per risolvere il mistero del lago

di S.DU.
L’automobile recuperata giovedì sera dai fondali del lago d’Iseo
L’automobile recuperata giovedì sera dai fondali del lago d’Iseo
L’automobile recuperata giovedì sera dai fondali del lago d’Iseo
L’automobile recuperata giovedì sera dai fondali del lago d’Iseo

Sguardi puntati sulla piccola Tavernola che negli ultimi giorni è stata al centro del giallo del lago d’Iseo. Riemersa l’altra sera la Fiesta con il cadavere di Rosario Tilotta, il bergamasco scomparso 15 anni fa, ora l’attenzione degli inquirenti si sposta sugli accertamenti per confermare innanzitutto che quel corpo appartenga a Tilotta e poi per determinare le cause del decesso. Giovedì sera, dopo 15 ore di grandi manovre da parte di un piccolo esercito composto da volontari, marina militare e carabinieri, attrezzature specialistiche, il relitto è riemerso alle 21.10. «Un risultato il cui merito va soprattutto agli uomini della Marina militare di La Spezia - ha sottolineato a fine serata il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota - ai sommozzatori della Marina e ai nostri Carabinieri che hanno lavorato in ottima sinergia. Un intervento pieno di complicanze che è stato risolto nel migliore dei modi». Tutte le piste sono aperte. «In questo momento si lavora a 360°gradi - ha commentato ancora il magistrato -, ovviamente c'è un’ipotesi di omicidio, e occultamento di cadavere, dalla quale si partirà, ma non si possono escludere suicidio o incidente. Ora però il primo passo sarà quello dell'identificazione del corpo, e non sarà facile». Nei prossimi giorni verrà effettuato il prelievo di materiale organico ai parenti ancora in vita per l'esame del Dna, ma ci vorranno almeno due o tre settimane per avere delle risposte e confermare che il corpo sia di Rosario Tilotta, scomparso quindici anni fa. •

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