Dopo il falso infortunio il vero licenziamento

di Giancarlo Chiari
La sede dell’Inail di Brescia che ha segnalato il falso infortunio
La sede dell’Inail di Brescia che ha segnalato il falso infortunio
La sede dell’Inail di Brescia che ha segnalato il falso infortunio
La sede dell’Inail di Brescia che ha segnalato il falso infortunio

La settimana scorsa l’uso distorto della legge 104 per prolungare le ferie era costato il licenziamento in tronco ad una otorinolaringoiatra dell’Asst Franciacorta; ora la risoluzione in tronco del rapporto di lavoro ha colpito un operatore che aveva simulato un infortunio in ospedale. L’Ufficio procedimenti disciplinari dell’azienda ospedaliera di Chiari ha infatti disposto il licenziamento in tronco da oggi per il 44enne P.B. al termine dell’istruttoria iniziata con la segnalazione dell’Inail a cui si era rivolto denunciando un infortunio sul lavoro che l’istituto ha ritenuto fasullo. L’UFFICIO ha attivato il procedimento disciplinare seguito alla segnalazione chiedendo per il dipendente il licenziamento senza preavviso. La delibera del direttore generale ha accolto la richiesta del provvedimento, pubblicata on line sul sito dell’azienda. La direzione generale ha preso atto delle conclusioni dell’Ufficio procedimenti disciplinari fondata sulla segnalazione Inail e sui riscontri dell’indagine interna che ha condiviso i rilievi. «Non fa mai piacere firmare provvedimenti di questa natura - ha commentato il direttore generale Mauro Borelli - ma se vogliamo difendere la sanità pubblica bisogna che tutti rispettino le regole, specialmente in fasi come le attuali con problemi di carenza del personale note a tutti. Casi come questi danneggiano non solo il servizio, ma anche la reputazione di una struttura pubblica chiamata a dare il meglio. In questi anni l’Asst è stata impegnata con successo su più fronti per superare difficoltà e problemi: siamo al servizio di 300mila persone, che in estate, con il turismo aumentano considerevolmente. Devo ringraziare tutti per il loro impegno apprezzato dalla popolazione che ha permesso di garantire e ampliare i servizi offerti in tutti i presidi». Per il 44enne il licenziamento, cui potrà opporsi rivolgendosi al giudice del lavoro, non è la conseguenza più grave della simulazione. L’operatore rischia procedimenti legali per la simulazione dell’infortunio, che avrebbe comportato un risarcimento ulteriore dell’Inail per corrispondere la maggiorazione dovuta per una eventuale invalidità. •

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