Così la Franciacorta prova a disinnescare le «bombe» d’acqua

di Simona Duci
Una delle alluvioni registrate in Franciacorta Il Longherone è uno dei canali potenzialmente più pericolosi Gli allagamenti dei centri urbani sono spesso causati dalla scarsa manutenzione della rete idraulica
Una delle alluvioni registrate in Franciacorta Il Longherone è uno dei canali potenzialmente più pericolosi Gli allagamenti dei centri urbani sono spesso causati dalla scarsa manutenzione della rete idraulica
Una delle alluvioni registrate in Franciacorta Il Longherone è uno dei canali potenzialmente più pericolosi Gli allagamenti dei centri urbani sono spesso causati dalla scarsa manutenzione della rete idraulica
Una delle alluvioni registrate in Franciacorta Il Longherone è uno dei canali potenzialmente più pericolosi Gli allagamenti dei centri urbani sono spesso causati dalla scarsa manutenzione della rete idraulica

Le bombe d’acqua faranno meno paura in Franciacorta. Prima della prossima estate sarà ultimato un progetto di ampio respiro per la prevenzione del rischio idrogeologico concentrato soprattutto sulle alluvioni che a ogni temporale si registrano a macchia di leopardo sul territorio. IL PRIMO TASSELLO dell’operazione che gradualmente interesserà i comuni compresi nel triangolo Paratico-Rovato-Palazzolo coinvolge Corte Franca. All’inizio del prossimo anno, meteo permettendo, sarà avviato un intervento di manutenzione della rete di corsi d’acqua in preda al degrado. Si tratta di fossi, canali e rogge che da 5 anni non hanno subito lavori di sistemazione e pulizia degli alvei. Un’eredità scomoda, che rischia di causare esondazioni devastanti durante le ondate di maltempo. Gli allagamenti sono un fenomeno sempre più frequente in Franciacorta, e spesso le inondazioni si verificano in zone storicamente immuni dagli effetti delle alluvioni. «I cambiamenti climatici e le sempre più frequenti tempeste ci spingono a tenere altissima la guardia sul fronte della prevenzione – spiega il vicesindaco di Corte Franca Lorenzo Olivero –: per fissare modalità e priorità degli interventi di manutenzione straordinaria ci affideremo a un'indagine idrologica e idrogeologica dettagliata in fase di redazione». Nel progetto di messa in sicurezza le zone interessate dall’intervento risultano essere quattro: due a valle e due a monte. Le prime saranno quelle nella zona del Monte alto, a Colombaro, dove i fossi raccolgono l’acqua che scende direttamente dalla collina. In caso di piogge il carico da smaltire è ingente e se gli alvei presentano strozzature si verificano esondazioni. Due gli interventi a valle: il primo coinvolgerà un tratto di un chilometro nell’area di Borgonato, lungo Longherone, mentre a Nigoline, sarà messa in sicurezza la dorsale della ciclabile, di via Sant’Eufemia. «SARÀ UN’OPERAZIONE molto complessa – annuncia il vicesindaco – in alcuni casi, bisognerà ricorrere anche a degli scavi profondi. Molti fossi inoltre essendo intubati non riescono a smaltire i carichi d’acqua in maniera efficace, quindi necessitano di modifiche e continua pulizia per migliorarne la scorrevolezza. Queste, sono le classiche opere che le persone fanno fatica a vedere, rispetto ad altre, ma che sono molto importanti soprattutto negli ultimi anni, che con il cambiamento climatico sempre più spesso veniamo colpiti da fenomeni atmosferici di una certa portata, che un territorio fragile come il nostro fatica ad affrontare». •

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