Cadavere nel lago, è una caccia ai fantasmi

di Simona Duci
Si utilizzano robot subacquei con telecamere e sonar a scansioneIl fondale da ispezionare è di almeno un chilometro quadratoLa squadra del Soccorso Sebino, in prima linea nelle ricerche sul lago insieme alle forze dell’ordine
Si utilizzano robot subacquei con telecamere e sonar a scansioneIl fondale da ispezionare è di almeno un chilometro quadratoLa squadra del Soccorso Sebino, in prima linea nelle ricerche sul lago insieme alle forze dell’ordine
Si utilizzano robot subacquei con telecamere e sonar a scansioneIl fondale da ispezionare è di almeno un chilometro quadratoLa squadra del Soccorso Sebino, in prima linea nelle ricerche sul lago insieme alle forze dell’ordine
Si utilizzano robot subacquei con telecamere e sonar a scansioneIl fondale da ispezionare è di almeno un chilometro quadratoLa squadra del Soccorso Sebino, in prima linea nelle ricerche sul lago insieme alle forze dell’ordine

Forse è la vittima di un omicidio, l’ipotesi più atroce ma ancora del tutto astratta, o forse di un incidente: a due giorni dall'avvistamento da parte di due subacquei di Palazzolo, l'auto con i resti umani nel lago di Iseo è ancora un caso aperto. Individuare e ripescare il veicolo inabissato, tra l’altro, non sarà facile. Sulle sponde del lago a Tavernola, insieme alle forze dell’ordine, lo stanno cercando con il Mercurio Rov, il robot subacqueo del gruppo Soccorso Sebino di Pisogne, capitanato da Remo Bonetti. Bonetti conosce tutti i segreti del lago, le correnti, i venti e sa dove andare a frugare: «Con la mia squadra - ha spiegato - non è la prima volta che ci occupiamo di casi come questo. Ma non è facile senza coordinate precise: bisogna controllare l'area minuziosamente perchè il fondo non è regolare: ci sono angoli, curve, sbalzi, e con l'oscurità basterebbe passare accanto all'auto a soli 2 metri senza riuscire a vederla». SU QUEI FONDALI c’è un precedente: nel 2003, i carabinieri e il gruppo Soccorso Sebino lo scandagliarono per 20 giorni in lungo e in largo con il robot per molti metri di profondità, alla ricerca anche quella volta di un mezzo scomparso. «Una caso analogo - ricorda Remo Bonetti -. ha commentato Remo - Si trattava di trecento metri per duecento quella volta, le distanze controllate sono state più o meno quelle. Cercavamo una Mercedes sprofondata 8 mesi prima e che alla fine abbiamo ritrovato». A BORDO dell’auto recuperata dal fondale, 16 anni fa, c’erano i corpi di due coniugi di Castenedolo, Roberto Moreni e la moglie Giovanna Mazzardi. Prima della scomparsa la donna aveva lasciato un messaggio in una cassetta: «Quando ascolterete queste parole non saremo più con voi», diceva. Era di marzo: sopraffatti da problemi econmici, avevano deciso di lanciarsi con l’auto nel lago. Nel novembre dello stesso anno la borsetta di Giovanna Mazzardi riemerse dall'acqua, proprio di fronte a Tavernola: da quell’indizio partirono le ricerche. E stavolta? Si stanno scandagliando non solo i fondali, ma anche gli archivi per risalire a tutte le persone scomparse in zona negli ultimi 30 anni: l’auto segnalata dai sub è una Tempra, un modello che era diffuso negli anni 90. «Quando un’auto cade dalla costa in acqua - ha spiegato Bonetti - rimane sospesa a galleggiare per alcuni minuti prima di affondare. Ma in base ai venti e alle correnti, il mezzo in quel lasso di tempo può spostarsi dalla posizione della caduta anche per qualche decina di metri. Poi sprofonda, ma anche lì le correnti possono spostarla». RICERCHE DIFFICILI, dunque. Inoltre mercoledì c'è stato un guasto al Rov: «Abbiamo avuto un problema tecnico - ha spiegato il team leader del gruppo di ricerca -: dopo un’ora e mezza sono saltati i fari. Per continuare abbiamo fatto una riparazione di fortuna, legando una torcia al Rov. Il buio sott'acqua non aiuta, lo spettro luminoso arriva fino a una certa distanza. A causa delle polveri, che negli ultimi anni sono presenti sempre più in profondità, la visione è difficoltosa. Sullo schermo si vede una patina, come se stesse nevicando». Attualmente si aspetta l'arrivo del nucleo dei carabinieri sommozzatori di Genova con il loro Rov: saranno qui per giovedì prossimo. Remo e il suo team di 22 volontari sono pronti per dare il loro pieno supporto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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