Bomba, mille
persone da
evacuare

di Giancarlo Chiari
La bomba sarà fatta brillare dagli artificieri il prossimo 16 giugno
La bomba sarà fatta brillare dagli artificieri il prossimo 16 giugno
La bomba sarà fatta brillare dagli artificieri il prossimo 16 giugno
La bomba sarà fatta brillare dagli artificieri il prossimo 16 giugno

Bisognerà evacuare circa mille persone residenti fra Zocco di Erbusco e Adro, con trecento volontari e specialisti coordinati dalla Protezione civile di Palazzolo per gestire un «esodo» temporaneo ma di massa. Succederà il 16 giugno, quando dalle 8 alle 16 un’area di circa 5 chilometri quadrati sarà interamente sgomberata per far brillare un ordigno inesploso della seconda guerra mondiale. Una bomba d’aereo, di grandi dimensioni, forse una di quelle da 500 libbre, sganciata nel 1945 da uno dei bombardieri alleati che attaccarono i ponti di Palazzolo. Qualche aereo sbagliò la «mira» e questo ordigno andò ad infilarsi in un campo di Adro, sul confine con Erbusco.

 

LA BOMBA è stata scoperta grazie ad Angelo Mingotti, 91enne di Erbusco, proprietario del fondo in territorio di Adro. Francesco, suo figlio, racconta: «Volendo cambiare produzione, passando dal seminativo al vigneto, dovevamo rivoltare uno strato di oltre 100 centimetri di terra. Ma sentiti i ricordi di guerra di papà, pensando ai ricordi di papà abbiamo deciso, per prudenza, un’indagine magnetografica». L’analisi ha segnalato due punti: in uno c’erano solo delle schegge, ma nell’altro c’era la bomba.

 

MOLTO PRECISO il racconto di Angelo Mingotti, classe 1928: «In tempo di guerra abitavamo non lontano dai ponti di Palazzolo, distanti tra loro meno di un chilometro, che nell’ultimo anno di guerra furono bombardati di notte e di giorno. Ma molte bombe che finivano sulla campagna. Ci eravamo abituati a scappare quando vedevamo un aereo che chiamavamo Pippo, che sganciava di solito due bombe: una volta, lo ricordo bene, ho sentito solo uno scoppio. Una bomba era esplosa, l’altra, penetrata nel terreno più soffice, non siamo mai riusciti a capire dove fosse finita, anche perché di bombe ne caddero tante altre sui terreni attorno ai ponti. Di solito esplodevano nei campi, quella invece è rimasta sotto terra, perché il vomere degli aratri ara a meno di mezzo metri di profondità». L’anziano agricoltore continua: «Quando si è deciso di piantare il vigneto, che richiede l’impiego di uno scavatore per dissodare ad una profondità di oltre un metro, non sapendo esattamente dov’era quella bomba, che ricordo bene non era scoppiata, abbiamo voluto controllare».

 

IL SINDACO di Erbusco, Ilario Cavalleri, informa: «Il 10 maggio ho firmato l’ordinanza di evacuazione per un raggio di 800 metri e divieto di circolazione su un raggio di 1.200. In prefettura è stato stabilito un coordinamento tra Polizia locale, Vigili del fuoco, protezioni civili, comuni di Palazzolo, Erbusco e Adro, Provincia, Anas, Autostrade, Croce rossa e anche l’Anac, che sospenderà i sorvoli dalle 10,30 alle 12,30». Operazione non semplice: «Saranno evacuate oltre mille persone per 8 ore - conferma Cavalleri - e chiusi nelle stalle centinaia di capi di bestiame».

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