Addio all’alpino «Niculì» ultimo reduce di Russia

di F.SCO.
L’alpino Angelo «Niculì» Orizio
L’alpino Angelo «Niculì» Orizio
L’alpino Angelo «Niculì» Orizio
L’alpino Angelo «Niculì» Orizio

Cazzago in lutto per la morte del decano degli alpini Angelo Orizio detto Niculì. Il reduce di Russia aveva 98 anni ed era la memoria storica della Franciacorta. I funerali si svolgeranno questo pomeriggio alle 16. Orizio era sempre in prima fila durante le manifestazioni ufficiali di commemorazione dei vari eventi che lo videro suo malgrado protagonista. Classe 1921, venne spedito al fronte russo nel 1942. Naturalmente come tanti franciacortini inquadrato nella gloriosa 254esima compagnia del battaglione Valchiese, sesto reggimento della divisione Tridentina. Fu un’esperienza terribile. Prima la guerra in Russia e poi il campo di concentramento in Germania, tempi duri a cui quasi miracolosamente sopravvisse. Quando le speranze di rivederlo erano ormai ridotto al lumicino, il miracolo avvenne il 17 ottobre del 1945, quando Angelo Orizio detto Niculì arrivò nel paese natio accolto dall’affetto della famiglia e dei suoi amici. Pesava poche decine di chili, smagrito e disilluso, ma vivo. Seguirono anni di grande speranza, con il paese che si riprendeva dalla guerra. Niculì sposò Bruna Pasquali: dall’unione sono nate Rosa, Luisa e Franca. •

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