Ogni anno si aggiunge un tassello alla ristrutturazione della Rocca d’Anfo e ai suoi testimonial si associano nomi di vip. Ieri per l’inaugurazione della Caserma Zanardelli è arrivato lo chef stellato Philippe Léveillé. Al prestigioso interprete del binomio Italia-Francia in ambito culinario, è stato consegnato il premio «Rocca d’Anfo Je T’aime». Lui per ringraziare ha creato appositamente per l’evento un piatto che diventerà il simbolo del monumento napoleonico. Si tratta di un risotto a base di zucca, zafferano e formaggi locali che i presenti hanno potuto scoprire. Molti giurano di non aver mai assaggiato un piatto così buono. Leveille, chef del «Miramonti l’altro» di Concesio ha commentato: «Con molti prodotti regionali si può fare una grande cucina». Un’affermazione che conferma l’efficacia dell’idea di promuovere il territorio in abbinamento ai suoi prodotti enogastronomici. E ieri ad Anfo in rappresentanza dei produttori locali c’erano il Caseificio sociale Valsabbino e la Cooperativa Valli di Bagolino con un’esposizione di formaggi che non avevano bisogno di presentazione. Si è chiusa così in bellezza alla presenza di molte autorità e sindaci valsabbini una stagione fortunata per la Rocca d’Anfo che quest’anno ha contato circa 5 mila visitatori. Una rinascita, quasi insperata, per un monumento storico unico nel suo genere in tutta Europa, rimasto chiuso e abbandonato per decenni, strappato all’oblio dalla forza di volontà di volontari prima e degli enti locali poi. Ieri per celebrare i primi importanti risultati e la ristrutturazione della Caserma Zanardelli, la Comunità montana di Valle Sabbia ha organizzato un evento d’eccezione, durante il quale sono stati ringraziati in particolar modo i partner istituzionali che sostengono il rilancio della Rocca e Fondazione Cariplo che con Regione Lombardia hanno messo a disposizione un milione di euro per rimettere a nuovo la Caserma, ripristinando spazi che ancora una volta contribuiranno a rendere più fruibile la struttura e più adatta all’accoglienza dei visitatori. Unica nota negativa di una giornata speciale è stata la pioggia battente che ha reso tutto molto più difficoltoso, ma non ha bloccato nessuno, nemmeno chi si era prenotato per la visita guidata e ha sfidato l’intemperia per fare il giro della Rocca.
COSÌ ANCHE quest’anno, seppure in fase finale, la Rocca d’Anfo ha avuto il suo taglio del nastro e la benedizione di Don Marco. Un rituale che si spera porti fortuna anche alla prossima stagione e magari consolidi definitivamente il ruolo della Rocca come volano per tutto il turismo in Valle.
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