«Questa
è l’Italia che
tutti amiamo»

di Silvia Avigo
Elisa Ferrari e Massimo Paiardi
Elisa Ferrari e Massimo Paiardi
Elisa Ferrari e Massimo Paiardi
Elisa Ferrari e Massimo Paiardi

Ci sono i debuttanti, emozionati come bambini al primo giorno di scuola. Ci sono i «veterani» che conoscono ogni acrobazia e figura e le commentano come i sommelier che assaporano i vini d’annata. Ci sono i curiosi, quelli che fingono di essere lì per caso e gli «irriducibili» che si spostano da un luogo all’altro dell’Italia per seguire le Frecce Tricolori come se fosse una star della musica da seguire durante la tournèe. Dopo gli azzurri di calcio, poche cose hanno il fascino nazional-popolare della pattuglia acrobatica dell’aeronautica militari. Lo conferma l’etereogeneo pubblico che ha assistito all’Air Show.


GIANNI VERONESI, accompagnato dai figli, viene dalla provincia di Trento e ha scelto l’idroscalo, perché così hanno potuto visitare anche la mostra nell’hangar e provare il simulatore di volo. «Sono rimasto davvero sorpreso dalla quantità di cimeli originali. È stata un’esperienza divertente e culturale per tutta la famiglia. Ottima l’organizzazione: non abbiamo trovato difficoltà nemmeno per parcheggiare l’auto». Sulla stessa lunghezza d’onda Claudio Mazza, originario di Milano che da poco si è trasferito a Sirmione per aprire un B&B. «Le Frecce Tricolori per me sono l’esempio lampante del genio italiano capace di trasformare strumenti da guerra, in arte e cultura».


DAVID GHEZZI GIOCA in casa. «Abito a Desenzano e sinceramente mi aspettavo di incontrare più disagi e invece nessun problema per parcheggiare, strade libere e vivibili. Un’organizzazione impeccabile. L’Air Show come immaginavo è stato spettacolare ed emozionante». È arrivato a piedi da Desenzano anche Paolo Bonanno: «Ho 84 anni e non ho aveva mai visto dal vivo le Frecce Tricolori. È stato uno spettacolo mozzafiato, la pattuglia acrobatica è giustamente un orgoglio nazionale. A Desenzano abbiamo vissuto due giorni di disagi, ma ne valeva la pena. Quella incarnata dai piloti delle Frecce Tricolori è del resto l’Italia che tutti amano».


IN MOLTI HANNO preso a pretesto lo show per fare una gita sulla sponda bresciana del lago di Garda. Come Nicoletta Berardo e Marco Sassi arrivati da Isola della Scala, Verona, hanno parcheggiato in zona cimitero a Rivoltella. Nicoletta è disabile e in carrozzina e nonostante questo si sono incamminati verso il lago. Purtroppo non hanno ricevuto informazioni utili e sono stati rimpallati più volte tra la spiaggia d’oro e il porto di Rivoltella. Fino al lieto fine. «Siamo stati accolti all’istituto dei padri Rogazionisti che ci ha ospitati nonostante non fossimo riusciti a prenotarci essendo esauriti i posti e purtroppo non siamo gli unici ad esserci trovati in questa situazione - racconta Nicoletta -. Speriamo che tutti abbiano trovato come noi una soluzione. Lo spettacolo è stato bellissimo». Andrea e Nicola Calabria sono partiti con i genitori da Palazzolo alle 8 hanno parcheggiato in zona stazione. Non sono riusciti ad entrare alla Spiaggia d’oro ma così hanno scoperto l’idroscalo. Hanno provato il simulatore sono saliti sull’aereo esposto per l’occasione e nel pomeriggio torneranno a visitare anche il museo, «perché la storia è importante e vogliamo vivere questa giornata a 360 gradi - spiega Andrea studente di ingegneria spaziale -. Avevamo già visto le frecce, è uno spettacolo emozionante che merita di essere visto più volte ma ciò che davvero ci ha coinvolto di più è stato il sorvolo dei tornado».


ELISA FERRARI E MASSIMO Paiardi di Lonato ammettono che «arrivare alla Spiaggia d’Oro è stato complicato, ma non volevamo perderci il bis visto che avevamo già ammirato sul lago di Garda le Frecce Tricolori. Rispetto a quell’esperienza abbiamo notato che la viabilità e le vie di accesso sono migliorate». Da Ferrara è arrivato invece Luca Venturoli, un vero e proprio fans delle Frecce Tricolori. «Ho già assistito altre volte all’esibizione della pattuglia acrobatica, ma anche la cornice conta e lo scenario offerto dal lago di Garda è davvero straordinario.


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