Punta la bottiglia rotta alla gola di madre e figlia e fugge con mille euro

di Silvia Avigo
La tabaccheria di Colombare teatro della rapina in pieno giorno
La tabaccheria di Colombare teatro della rapina in pieno giorno
La tabaccheria di Colombare teatro della rapina in pieno giorno
La tabaccheria di Colombare teatro della rapina in pieno giorno

Sono stati autentici momenti di panico e terrore quelli vissuti nel primo pomeriggio di ieri dalla famiglia di nazionalità cinese che gestisce la tabaccheria in via Colombare a Sirmione teatro di una rapina. Attorno alle 13, incurante che la strada dove si affacciano un bar e ad altri negozi fosse affollata di persone, un individuo ha fatto irruzione nell’esercizio impugnando una bottiglia rotta. Il rapinatore è stato descritto dalle vittime come una persona di circa cinquanta anni, dalla corporatura media che parlava italiano senza inflessioni. Con il volto semicoperto da una sciarpa e con in mano i cocci acuminati della bottiglia ha minacciato madre e figlia che gestiscono la tabaccheria. «VOGLIO L’INCASSO, datemi tutti i soldi», ha intimato puntando la bottiglia rotta alla gola della ragazza paralizzata dalla paura. «Non abbiamo tentato la minima reazione anzi, ci siamo mosse lentamente per far capire che avremmo assecondato la richiesta - racconta ancora sconvolta la titolare dell’esercizio -: abbiamo preso tutto ciò che avevamo in cassa e glielo abbiamo dato, circa mille euro in tutto, ma l’istinto di scappare era tanto, avevo paura soprattutto per mia figlia». Stando sempre al racconto delle vittime il responsabile della rapina era lucido e determinato, non dava segno né di essere ubriaco né di essere nervoso. Appena uscito dalla tabaccheria, il bandito avrebbe percorso un breve tratto a piedi per salire sull’auto di un complice e darsi alla fuga. AVVISATI IMMEDIATAMENTE, i carabinieri sono accorsi sul posto ed ora, aperta l’indagine, si cercherà di identificare attraverso testimonianze o immagini tratte da telecamere di sicurezza pubbliche e private l’identità del malvivente. L’esame dei filmati potrebbe dare impulso alle indagini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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