Pranzo all’oratorio,
29 bambini
intossicati

di
Una delle tredici  ambulanzeL’emergenza ha richiesto la mobilitazione di quasi 40 operatoriUno dei ventinove  bambini soccorsi dal personale del 112 all’oratorio di Prevalle. FOTOLIVE/FEDERICO FOLLI Momenti di paura al mini Grest
Una delle tredici ambulanzeL’emergenza ha richiesto la mobilitazione di quasi 40 operatoriUno dei ventinove bambini soccorsi dal personale del 112 all’oratorio di Prevalle. FOTOLIVE/FEDERICO FOLLI Momenti di paura al mini Grest
Una delle tredici  ambulanzeL’emergenza ha richiesto la mobilitazione di quasi 40 operatoriUno dei ventinove  bambini soccorsi dal personale del 112 all’oratorio di Prevalle. FOTOLIVE/FEDERICO FOLLI Momenti di paura al mini Grest
Una delle tredici ambulanzeL’emergenza ha richiesto la mobilitazione di quasi 40 operatoriUno dei ventinove bambini soccorsi dal personale del 112 all’oratorio di Prevalle. FOTOLIVE/FEDERICO FOLLI Momenti di paura al mini Grest

Hanno cominciato a sentirsi male uno dietro l’altro: vomito, diarrea, crampi gastrici. In pochi minuti l’oratorio di San Zenone a Prevalle si è trasformato in una sorta di improvvisato ospedale da campo, con bambini in lacrime e ragazzini in preda ai dolori e paura. Alla fine le vittime dell’intossicazione alimentare sono 29, tutti di età compresa tra i 6 e i 13 anni, ad eccezione di una 59enne dello staff del centro giovanile. I ragazzini, che stavano partecipando al mini Grest, sono stati ricoverati all’ospedale Civile Pediatrico, in Poliambulanza e nei presidi sanitari di Gavardo e Desenzano. Le loro condizioni non preoccupano i medici, anche se due bambini di sei anni, in preda a un forte stato di disidratazione, vengono tenuti sotto osservazione in modo particolare al pronto soccorso pediatrico del Civile. TUTTO È ACCADUTO attorno alle 15. I bambini avevano pranzato due ore prima nella mensa allestita all’oratorio di via Bonsignori con i piatti preparati dalle cuoche volontarie nella cucina del centro giovanile. Il menù servito era insalata di riso freddo, roast beef e patate. Il parroco don Franco Gobbi - che segue il mini centro ricreativo estivo - non era presente al pranzo perchè richiamato da un impegno a Brescia, Il primo ad accusare un malessere è stato un bambino di 10 anni, colto da conati di vomito e da irrefrenabili scariche di diarrea. Nel giro di pochi minuti i malesseri si sono moltiplicati. A quel punto è scattato l’allarme: sotto il coordinamento della centrale operativa del 112 sul posto sono state inviate tre eliambulanze, tre auto medicalizzate e dieci ambulanze, comprese quelle dei soccorritori di Mazzano, Nuvolento, Calvisano e di Roé Volciano. Nel frattempo la voce dell’intossicazione collettiva aveva fatto il giro del paese e l’oratorio è stato letteralmente preso d’assedio dalle famiglie dei ragazzini iscritti al mini Grest. CI SONO STATI MOMENTI di panico e di tensione, ma nonostante una certa fisiologica confusione, la macchina dei soccorsi ha funzionato in modo incisivo. Sul posto è arrivato anche il sindaco Damiano Giustacchini, che ha cercato di rassicurare i genitori. «La cucina dell’oratorio è in ottime condizioni, aspettiamo di capire che cosa abbia potuto provocare l’intossicazione». I CARABINIERI DEL NAS, con il supporto dei colleghi della compagnia di Brescia, hanno effettuato un lungo sopralluogo nella mensa del centro giovanile, prelevando campioni di cibo avanzato e controllando lo stato di conservazione della carne, al momento considerata la principale fonte della tossinfezione. I tecnici dell’Ats hanno parlato a lungo con le cuoche per trovare indizi sull’agente patogeno. La prima ipotesi è quella di una salmonella sviluppata da alimenti avariati o in cattivo stato di conservazione, ma saranno gli accertamenti eseguiti negli ospedali dove sono stati ricoverati i ragazzini a stabilire la causa. Altre indicazioni arriveranno dai test eseguiti dall’Ats sui campioni prelevati nella mensa. Il parroco don Franco Gobbi per tutta la serata ha fatto visita ai bambini negli ospedali. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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