Pensionato muore
sull’Aviolo
in un canalone

di Claudia Venturelli
L'elicottero del Soccorso alpino sorvola il lago di Aviolo
L'elicottero del Soccorso alpino sorvola il lago di Aviolo
L'elicottero del Soccorso alpino sorvola il lago di Aviolo
L'elicottero del Soccorso alpino sorvola il lago di Aviolo

Era disperso da sabato sera sui monti sopra Edolo. Il suo corpo senza vita è stato avvistato e recuperato ieri mattina dai tecnici del Soccorso alpino della locale stazione, con il supporto strategico dell'elicottero del 118 di Sondrio. La vittima è un 66enne di Corte Franca, Dante Steffanoni, da tutti conosciuto come «Fausto». I familiari, non vedendolo tornare a casa, hanno lanciato l’allarme attorno alle 21 di sabato. Esperto di montagna, Dante Steffanoni aveva parcheggiato la sua automobile sulla strada del monte Colmo ed aveva raggiunto il rifugio Malga Stain. Poi si era diretto alla cima Aviolo. La chiamata al 112 della moglie che lo aspettava a casa ha subito messo in moto la macchina delle ricerche, con le squadre da terra del Soccorso alpino che hanno iniziato a perlustrare la zona.


LE RICOGNIZIONI sono continuate fino alle 4 di ieri mattina, poi una pausa fino alle 6 quando è tornato in azione anche l'elicottero del 118 che ha compiuto un’escursione dall'alto dopo aver sbarcato tre squadre in quota. A rendere difficoltoso l’intervento, oltre alla natura di per sé impervia della zona, anche la nebbia con la visibilità dei piloti al minimo. Proprio la foschia che ha avvolto la cima ha richiamato presto l'elicottero alla base, e in alto, nonostante la zona difficile dal punto di vista tecnico e le continue scariche di sassi, hanno continuato a lavorare una trentina di tecnici del Soccorso alpino coordinati dal delegato Pino Mazzucchelli. Sul posto anche il Soccorso alpino della Guardia di finanza, le squadre dei Vigili del fuoco di Edolo e l'elicottero della Protezione civile di Regione Lombardia, che però ha avuto gli stessi problemi di visibilità e non ha potuto sorvolare la zona. La tragedia non ha avuto testimoni, quindi è solo possibile ipotizzare la dinamica della disgrazia. Dante «Fausto» Steffanoni, alpinista esperto ed attrezzato, con tutta probabilità stava rientrando dal versante Est della montagna dopo aver raggiunto la cima e percorso le creste, quando è scivolato in un canalone e per lui non c'è stato scampo. Un volo di più di 100 metri. Ci sono volute più di tre ore ai tecnici del Cnsas per raggiungere il corpo senza vita dell'uomo e procedere con le operazioni di recupero.


GRAZIE A UNA breve tregua concessa dalla nebbia - che potrebbe anche aver provocato la caduta fatale - l'elicottero di Sondrio è riuscito a sbarcare in quota. Il medico ha constatato il decesso, quindi la salma è stata recuperata con il verricello e trasferita nella camera mortuaria per il riconoscimento dei familiari, che nel frattempo avevano raggiunto Edolo. La procura ha già autorizzato la sepoltura. La salma di Fausto Steffanoni dunque rientrerà nelle prossime ore all’abitazione di Corte Franca, dove sarà allestita la camera ardente. La dinamica dell’incidente del resto appare molto chiara. A tradire Steffanoni, che aveva percorso l’itinerario decine di volte anche in veste di guida di piccole comitive, sarebbe stata una fatalità. Durante la discesa avrebbe messo un piede in fallo precipitando. La tragedia ha offerto lo spunto al Soccorso alpino per riaffermare i princìpi di sicurezza per affrontare la montagna, consci che il rischio zero non esiste: «fare ascensioni in base al grado di preparazione, equipaggiarsi, controllare le previsioni del tempo e possibilmente non avventurarsi da soli», ricordano i tecnici del Cnsas.

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