Ondata di neve,
scatta l’allarme
valanghe

di Lino Febbrari
Neve copiosa anche in Maniva dove non ci sono stati problemi stradali. Più complessa invece la situazione della provinciale per il Gaver: in assenza di barriere paraslavine  l’arteria, già chiusa a più riprese,   rimane  sotto stretta sorveglianza  Il confine imbiancato tra la Lombardia e Trentino: l’emblema di una primavera climaticamente «pazza»Alla vigilia di Pasqua sembra Natale  nella piazza di Ponte di Legno Nonostante il maltempo, le  piste da sci dell’alta Valcamonica sono state prese d’assalto   dai turisti inglesi
Neve copiosa anche in Maniva dove non ci sono stati problemi stradali. Più complessa invece la situazione della provinciale per il Gaver: in assenza di barriere paraslavine l’arteria, già chiusa a più riprese, rimane sotto stretta sorveglianza Il confine imbiancato tra la Lombardia e Trentino: l’emblema di una primavera climaticamente «pazza»Alla vigilia di Pasqua sembra Natale nella piazza di Ponte di Legno Nonostante il maltempo, le piste da sci dell’alta Valcamonica sono state prese d’assalto dai turisti inglesi
Neve copiosa anche in Maniva dove non ci sono stati problemi stradali. Più complessa invece la situazione della provinciale per il Gaver: in assenza di barriere paraslavine  l’arteria, già chiusa a più riprese,   rimane  sotto stretta sorveglianza  Il confine imbiancato tra la Lombardia e Trentino: l’emblema di una primavera climaticamente «pazza»Alla vigilia di Pasqua sembra Natale  nella piazza di Ponte di Legno Nonostante il maltempo, le  piste da sci dell’alta Valcamonica sono state prese d’assalto   dai turisti inglesi
Neve copiosa anche in Maniva dove non ci sono stati problemi stradali. Più complessa invece la situazione della provinciale per il Gaver: in assenza di barriere paraslavine l’arteria, già chiusa a più riprese, rimane sotto stretta sorveglianza Il confine imbiancato tra la Lombardia e Trentino: l’emblema di una primavera climaticamente «pazza»Alla vigilia di Pasqua sembra Natale nella piazza di Ponte di Legno Nonostante il maltempo, le piste da sci dell’alta Valcamonica sono state prese d’assalto dai turisti inglesi

Un repentino ritorno alla stagione fredda. Un brusco passaggio dai primi tepori della primavera ai rigori dell’inverno. In poche ore, tra l’altra notte e ieri mattina, il paesaggio in alta Valcamonica ha assunto uno look natalizio. LA NEVE HA COPERTO l’erba dei prati che cominciava a rinverdire e ha imbiancato i paesi e il territorio. Pioggia mista a nevischio fino ai mille metri di altitudine. Una spruzzata di bianco da Incudine a Vezza d’Oglio e Temù, una trentina di centimetri a Ponte di Legno - dove in piazza XXII Settembre (il salotto buono della località turistica) i bambini hanno fatto a palle di neve e costruito pupazzi come fosse il 25 dicembre. La coltre bianca ha galleggiato ta i quaranta e cinquanta centimetri al valico tra le province di Brescia e Trento, mentre sul Presena il soffice manto ha superato abbondantemente i due metri: un toccasana per il ghiacciaio in sofferenza da tempo per le magre precipitazioni e dopo i mesi invernali particolarmente avari. Erano anni che da queste parti non si verificava una nevicata primaverile così copiosa… e forse era meglio che i fiocchi cadessero qualche settimana fa. «Va comunque benissimo così: speriamo ne venga ancora tanta nelle prossime ore e magari pure domani», ha commentato sorridendo Marco Mosconi, direttore della Scuola di sci Ponte Tonale. Malgrado la scarsa visibilità - ieri mattina, attorno alle 11, e per una ventina di minuti, da Nord hanno soffiato anche folate di vento - sulle piste c’erano molte comitive di stranieri, in particolare gruppi provenienti dal Regno Unito. «SONO TURISTI SPECIALI, si divertono sugli sci anche col maltempo – ha aggiunto Mosconi – e noi ci freghiamo le mani pregustando il possibile pienone pasquale, con impianti tutti aperti e tracciati innevati perfettamente. Facciamo affidamento sul Sole e sul cielo azzurro per avere un fine settimana, il prossimo, simile a Ferragosto per affluenza turistica». LA VIABILITÀ NON ha subito particolari problemi, a parte qualche automobilista in difficoltà lungo i tornanti del Tonale per aver riposto troppo presto in garage le catene. Sulla statale che risale l’alta Valle tutto è filato liscio, e non si sono verificati i guai di un paio di settimane fa, quando pochi fiocchi misero in crisi il traffico, grazie ai mezzi spartineve dell’Anas che hanno lavorato ininterrottamente per buona parte della giornata, liberando l’asfalto dalla neve e, in serata, spargendo sale e sabbia nei punti più critici, dove con l’abbassamento notturno della temperatura si potrebbero formare delle lastre di ghiaccio. Allarme valanghe invece in montagna. Il centro niveo meteorologico dell’Arpa di Bormio ha diffuso il bollettino nel quale, per la giornata di oggi, si puntualizza che sulle Alpi Retiche, sulle Orobie e sul massiccio dell’Adamello al disopra dei 1800 metri di quota, il rischio è di grado 3 marcato. Saranno perciò possibili distacchi di medie e grandi dimensioni anche con debole sovraccarico sui pendii ripidi e distacchi spontanei, in particolare in canaloni e aree dove si è accumulata la neve ventata. Sono sconsigliate nelle prossime ore escursioni in quota anche perchè per martedì è atteso un rialzo delle temperature con il conseguente innalzamento del rischio valanghe. Nevicate copiose anche in Maniva e a quote più basse a Collio. Il maltempo ha imperversato anche sul Gaver dove - come sempre accade in questi casi essendo la strada ancora priva delle barriere anti-slavine- resta sotto stretta sorveglianza la provinciale 669. Sembra tuttavia scongiurata l’ipotesi dell’ennesima chiusura. Ha collaborato Barbara Bertussi

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