Muore undici
mesi dopo
l’investimento

di C.REB.
La bici dopo l’investimento
La bici dopo l’investimento
La bici dopo l’investimento
La bici dopo l’investimento

Sarà l’esito dell’autopsia disposta dal magistrato a stabilire se esiste un nesso diretto tra le gravissime ferite riportate nell’incidente subìto oltre 11 mesi fa e il decesso di Maria Luisa Chiaf. In effetti, la 67enne di Borgosatollo, uscita faticosamente dallo stato di coma, non si era mai ripresa del tutto dai traumi riportati il 22 dicembre dell’anno scorso.


L’ANZIANA ERA stata travolta da un’automobile mentre, in sella alla sua bicicletta, stava attraversando l’incrocio di via Di Vittorio, già teatro in passato di tragici incidenti. Grazie al prodigarsi dei medici del reparto di terapia intensiva dell'ospedale, la paziente era lentamente uscita dallo stato vegetativo. Poi un’interminabile terapia di riabilitazione scandita da molte ricadute, fino al ricovero in una struttura protetta di lungodegenza. All’inizio della scorsa settimana il quadro clinico è progressivamente peggiorato, fino al decesso avvenuto sabato. I funerali sono slittati dopo la decisione del magistrato di disporre un accertamento autoptico. Saranno gli esami medico-legali a stabilire se la 67enne sia morta per i postumi dei traumi.


LA SITUAZIONE era stata del resto giudicata disperata già nelle ore successive al ricovero. Nell’urto, Maria Luisa Chiaf aveva colpito con la testa il parabrezza dell’auto prima di essere sbalzata sull’asfalto. Secondo i primi accertamenti, l’automobilista, al volante di una Renault Clio Van, se l’era trovata davanti all’improvviso e, nonostante la frenata, non aveva potuto evitarla.


MARIA LUISA Chiaf, pensionata, sposata con due figli, quella sera stava andando a far visita ad un parente, in paese. Un mese fa la 67enne aveva perso il marito, che fino a quel momento si era preso amorevolmente cura di lei. I funerali verranno celebrati questo pomeriggio alle 14.30. La morte di Maria Luisa Chiaf ha fatto tornare alla mente la tragedia del 28 agosto 2018, quando proprio in via Di Vittorio, all’incrocio con via Santissima, perse la vita un altro anziano, Giovanni Bonetti di 86 anni. Il «biondo», come veniva chiamata in paese la vittima, era stato investito da un camion che viaggiava nel suo stesso senso di marcia. Il pensionato, in sella alla bici, era fermo al semaforo, alla destra del mezzo pesante, quando il veicolo ripartendo lo aveva travolto. Per Giovanni Bonetti non c’era stato nulla da fare.

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