In coma muore dopo aver partorito il figlio

di Alessandro Gatta
Paola  Frizzarin è morta martedì dopo aver dato alla luce il figlio
Paola Frizzarin è morta martedì dopo aver dato alla luce il figlio
Paola  Frizzarin è morta martedì dopo aver dato alla luce il figlio
Paola Frizzarin è morta martedì dopo aver dato alla luce il figlio

È un dramma che parla anche di amore e speranza quello che ha ucciso Paola Frizzarin, psicoterapeuta 49enne di Desenzano. In coma da due settimane per un malore che l'aveva colpita durante un viaggio di lavoro in Toscana, prima di morire è riuscita a dare alla luce il bimbo che portava in grembo. IL PICCOLO MATTIA è nato all’ospedale di Cisanello a Pisa dove la mamma era stata ricoverata d’urgenza nel reparto di terapia intensiva il 13 aprile. Paola Frizzarin ha lottato con tutte le sue forze, com’era il suo carattere, per più di due settimane, aggrappata alla vita fino all’ultimo respiro, nell’abbraccio dei familiari che non l’hanno lasciata sola un attimo. Martedì mattina il sottilissimo filo della speranza si è spezzato. Aveva 49 anni Paola Frizzarin, abitava a Desenzano: apprezzata professionista, era molto conosciuta anche a Lonato, dove cantava nel coro «Voci del Garda» della banda cittadina. «Il ricordo rimarrà sempre nel cuore di tutti noi – afferma Alessia Panza, la direttrice del coro –. Non potrò mai dimenticare quando mi salutava con un “Ciao prof“ ad alta voce, spalancava la porta ed era sempre sorridente, una persona meravigliosa, non l’ho mai vista triste. Era ancora più contenta da quando aspettava il suo bambino, lo avevano cercato per anni ed era arrivato all’improvviso, si toccava il pancione quando veniva a cantare, sognava che il suo Mattia imparasse a suonare il pianoforte, mi chiedeva dei brani di musica classica che potessero piacere al bimbo che doveva ancora nascere». Paola era a Pisa, il 13 aprile, impegnata al convegno nazionale di neuroscienze e psicoterapia in scena al Palacongressi della città: si è sentita male senza che mai ci fossero stati dei sintomi, ricoverata d’urgenza al Cisanello con una gravidanza quasi al termine (circa sette mesi), il motivo che ha convinto i medici a farla partorire, con un cesareo. L’ipotesi è quella di una grave patologia contratta durante la gravidanza, ma gli accertamenti sono in corso. Quando è nato il piccolo Mattia, lei era già in coma: il bimbo è stato inizialmente ricoverato nel reparto di Neonatologia Santa Chiara, ma sta bene. I nonni hanno già potuto prenderlo in braccio. Anche la mamma è sopravvissuta al parto, sembrava potesse riprendersi. Ma martedì il quadro clinico è precipitato fino al decesso per un’emorragia cerebrale. La camera ardente è allestita alla Casa del commiato Facciotti di Desenzano. Domani alle 15, la comunità si fermerà per l’ultimo abbraccio alla mamma. I funerali saranno celebrati nella chiesa di Sant’Angela Merici. Paola lascia la madre Katia e il padre Bruno, il marito Giampiero, la sorella Manuela e il fratello Gianluca, insieme al piccolo Mattia, la luce di un miracolo d’amore, nel buio di una tragedia. •

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