«Il raccordo della
Valtrompia non è
uscito dal tunnel»

di Cinzia Reboni
L’autostrada della Valtrompia resta nel mirino degli ambientalisti
L’autostrada della Valtrompia resta nel mirino degli ambientalisti
L’autostrada della Valtrompia resta nel mirino degli ambientalisti
L’autostrada della Valtrompia resta nel mirino degli ambientalisti

Il raccordo della Valtrompia tra Concesio e Sarezzo? «Chi dà già per scontato che a settembre inizieranno i lavori ha fatto i conti senza l’oste, o meglio, senza tener conto che Tar e Consiglio di Stato devono ancora esprimere il loro parere sui ricorsi presentati dal Comitato No Autostrada, in particolar modo sulla Valutazione di impatto ambientale ormai scaduta da anni». Sergio Aurora esprime forti dubbi anche sul progetto definitivo «che non ha ancora ottenuto il via libera da Ministero, Cipe e Corte dei Conti - precisa il portavoce del Comitato -: a questo punto c’è da chiedersi, con tutte le varianti inserite, quale sia la parte di tracciato originale sopravvissuta, e sulla quale, secondo Anas, Provincia, Comunità Montana e sindaci del territorio, dovrebbero iniziare i lavori». La stessa galleria, che in origine doveva essere di due corsie da 11 metri, «è diventata ad una sola “canna“ di 16,9 metri. Come Comitato abbiamo già inviato la documentazione all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, sottolineando come il progetto messo a gara sia totalmente diverso da quello che verrà depositato al ministero. Resta infine da chiedersi - precisa Aurora - come sia possibile che la Commissione gallerie abbia dato il suo parere favorevole: su quale progetto? Su quello che non è ancora stato autorizzato dal ministero? É un aspetto quantomeno curioso. É evidente che hanno deciso che questo raccordo deve essere fatto a prescindere, a costo di chiudere gli occhi su irritualità procedurali e normative macroscopiche che tutti fanno finta di non vedere».

 

SUL PROBLEMA della sicurezza e dei costi interviene anche il rappresentante di Europa Verde, Dario Balotta. «Con il progetto ad una sola canna, il costruttore Salini che aveva vinto la gara 8 anni fa, infligge ai soggetti pubblici - Regione, Provincia ed Anas - una pesante sconfitta. Con le stesse risorse, 155 milioni di euro, verrà realizzata metà dell’opera rispetto a quella progettata e andata a gara. Il tunnel ad una sola “canna“ è meno sicuro, come sostiene lo stesso progettista che realizzò il primo studio di pre-fattibilità per l’autostrada della Valtrompia, visto che dovrà ospitare il traffico a doppio senso di marcia, così come avviene sugli altri 40 chilometri di pericolose gallerie della provincia di Brescia, quando invece le nuove normative suggeriscono di realizzare le gallerie separando il traffico».

 

SECONDO DARIO Balotta, «il territorio perde l’occasione di utilizzare queste risorse per la manutenzione e la messa in sicurezza delle disastrate strade provinciali. Risorse tanto necessarie, visto che né l’Anas né la Regione dispongono dei fondi necessari. Con questa inutile spesa, recuperata rocambolescamente grazie al prolungamento della concessione della Serenissima senza gara, l’autostrada Valtrompia diventerà tra le più costose tangenziali d’Italia. E, visto che l’oggetto dell’appalto è stato modificato, la normativa imporrebbe di fare una nuova gara. Ma evidentemente nel nostro Paese le regole sono un optional».

 

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