BORGO SAN GIACOMO

Il Castello di Padarnello
in corso per l'«Oscar»
del mecenatismo

di Riccardo Caffi
Il restauro candidato alla corona dei progetti finanziati con l'Art Bonus. La ristrutturazione delle antiche stanze della servitù e il restyling del soffitto dell'archivio Molin Salvadego gli ultimi tasselli del complesso e delicato recupero
Il castello di Padernello: prosegue il delicato e complesso restauro
Il castello di Padernello: prosegue il delicato e complesso restauro
Il castello di Padernello: prosegue il delicato e complesso restauro
Il castello di Padernello: prosegue il delicato e complesso restauro

Nuova linfa per la rinascita del Castello di Padernello. La ristrutturazione delle antiche stanze della servitù e del soffitto dell'archivio Molin Salvadego hanno infatti permesso al maniero della Bassa di venire selezionato dal concorso Progetto Art Bonus dell’anno, organizzato da Ales Spa in collaborazione con Promo Pa Fondazione – LuBeC, Lucca Beni Culturali, che premia l’operazione più votata tra quelle finanziate dallo strumento varato dal Governo per incentivare il mecenatismo culturale, grazie ai cospicui benefici fiscali.


FINO AL 7 GENNAIO è possibile esprimere il proprio voto sulla piattaforma www.concorsoartbonus.it. Con il recupero delle stanze della servitù, che ha comportato una spesa di 40 mila euro, la Fondazione Castello di Padernello ha restaurato un'ampia parte dell’ala sud-ovest dell'edificio, in prossimità della torre angolare. Sono cinque stanze, collegate da un corridoio, che si trovano al primo piano, sopra il salone della biblioteca in cui sono raccolte le pubblicazioni di storia locale. Essendo assegnati ai domestici erano locali non molto grandi, con soffitto rustico di travetti a vista. Nel corridoio è stato invece ricomposto nell’Ottocento un soffitto con travetti policromi cinquecenteschi, decorati con motivi geometrici su fondo bianco, provenienti sicuramente da un altro ambiente. La pavimentazione è in mattonelle di cotto e le pareti intonacate al civile sono dipinte a calce con tinte piatte sulle tonalità del beige, con zoccolo marrone e fascia superiore bianca. Sono stati recuperati i soffitti dipinti, sono stati ripristinati i vetri piombati delle finestre ed è stato posato l’impianto elettrico con treccia a vista ed interruttori di porcellana. Nelle stanze della servitù verrà collocata la biblioteca tematica appartenuta al filosofo Italo Valent e donata dalla famiglia alla Fondazione dopo la scomparsa del pensatore. L'archivio dei conti Molin Salvadego, di cui è stato restaurato il soffitto con una spesa di 6 mila euro, si trova al primo piano, sul alto ovest del maniero. Il soffitto, di fine Ottocento, presenta una parte decorativa centrale e ai quattro angoli. È stato eseguito a secco e poi ridipinto.


LE DECORAZIONI erano in condizioni precarie, segnate dall'umidità dovuta a infiltrazioni d'acqua piovana causate da anni d'incuria. Il problema è stato risolto a livello strutturale, gli intonaci consolidati ed i dipinti recuperati. Grazie alle proprie attività culturali e ad alcuni importanti contributi e finanziamenti, la Fondazione ha potuto recuperare nel corso degli anni una buona parte del maniero. Prima degli ultimi due interventi, dal 2006 ad oggi, sono stati eseguiti il restauro di cucina cinquecentesca, il salone da ballo, il tetto il lato ovest zona biblioteche, la pavimentazione interna del cortile. Sono state riportate all’antico splendore anche le facciate interne e scalone, la sala rossa con soffitto ligneo, le decorazioni del salone da ballo e la cappella gentilizia.

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