Una lunga scia di sangue: tre morti in dieci giorni

Amos Turla è la terza vittima sul lavoro degli ultimi dieci giorni. Il 12 luglio a Berzo Inferiore a perdere la vita è stato Felice Cere, 58enne di Berzo Inferiore, dipendente dell’azienda Ferriere Bellicini srl. Cere, a cui mancavano soltanto tre mesi prima di poter andare in pensione, era rimasto schiacciato da un macchinario all’interno della fabbrica. Secondo una prima ricostruzione il 58enne stava eseguendo alcuni lavori di manutenzione quando, per cause ancora da accertare, è finito tra i rulli di un laminatoio. Troppo gravi le lesioni toraciche subite nell’incidente e l’uomo, sposato e padre di una figlia, è praticamente morto sul colpo. Solo tre giorni dopo, il 15 luglio, un altro operaio aveva perso la vita in fabbrica. Si tratta di Massimiliano Faro, 52enne di Molinetto di Mazzano addetto al carroponte al Centro Siderurgico Bresciano di via Industriale, nel capoluogo. L’uomo, sposato e padre di due figli (un ragazzo e una ragazza) lunedì stava spostando delle bobine di acciaio utilizzando il carroponte. Una azione ripetuta decine di volte dal 52enne, ma qualcosa quel giorno non era andata per il verso giusto.Per cause che andranno accertate la bobina si era staccata e aveva schiacciato l’operaio. Travolto da circa 13 chili di acciaio Faro era morto anche lui sul colpo. CON IL DECESSO di ieri sera nello stabilimento della Dolomite Franchi sale a a 8 il numero dei lavoratori (nel dato non sono conteggiati quanti sono morti sulla strada per il posto di lavoro) che hanno perso la vita nel Bresciano dall’inizio dell’anno. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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