Treni cotti dal
sole, l’inferno
dei passeggeri

Il treno di ieri pomeriggio diretto a Edolo, bloccato per un guasto in località Molbeno di MalonnoDario BalottaClaudia Terzi
Il treno di ieri pomeriggio diretto a Edolo, bloccato per un guasto in località Molbeno di MalonnoDario BalottaClaudia Terzi
Il treno di ieri pomeriggio diretto a Edolo, bloccato per un guasto in località Molbeno di MalonnoDario BalottaClaudia Terzi
Il treno di ieri pomeriggio diretto a Edolo, bloccato per un guasto in località Molbeno di MalonnoDario BalottaClaudia Terzi

Giornata di passione, l’ennesima, per i passeggeri dei treni sulle rete ferroviaria bresciana. Guasti, ritardi, mancanza di aria condizionata: una sofferenza senza fine per studenti e lavoratori soprattutto, alle prese con un disservizio ormai patologico che punta l’indice da tempo su Trenord. A MEZZOGIORNO il primo allarme lungo la Brescia-Milano per il guasto di un merci all’altezza di Ospitaletto, un’ora più tardi un incendio scoppiato a Lambrate ha costretto all’attesa diversi treni in entrata e uscita dal capoluogo regionale con pesanti ritardi. E nel pomeriggio il colpo di grazia: i guai occorsi ai passeggeri della linea Brescia Iseo Edolo in viaggio su due Stradler Atr 125, ko per la rottura del convertitore a servizio del motore. Il primo problema a Provaglio: il treno partito da Brescia alle 15,58 e diretto a Iseo dove era atteso alle 16,28 ha dato forfait, trainato poi fino alla stazione del capoluogo sebino per liberare la linea; una situazione analoga a Malonno, sempre per Stadler Atr 125. Il gran caldo ha mandato in tilt le centraline che governano i motori del convoglio ferroviario di Trenord bloccandolo sui binari all’altezza della località Molbeno, poco più di un chilometro prima della stazione di Malonno, vicino al punto in cui dovrebbe sorgere il depuratore consortile Edolo-Sonico-Malonno. Partito da Brescia alle 13.07 e diretto al capolinea dell’alta Valle, dove il suo arrivo era previsto per le 15.07, e che aveva già manifestato problemi prima di ripartire da Breno dopo la fermata, il treno è rimasto fermo sotto il sole cocente per quasi tre ore. È servito un altro convoglio per trainarlo dopo le 18 alla stazione di Cedegolo. In attesa dei soccorsi il macchinista è riuscito perlomeno a mantenere in funzione l’impianto di condizionamento, alleviando così i disagi alla decina di passeggeri presenti a bordo. Che, seppur in grave ritardo, hanno potuto riprendere poi il loro viaggio grazie a un pullman sostitutivo messo a disposizione dalla società ferroviaria. Pesanti disagi anche per le persone in attesa di partire dalla stazione di Edolo rimaste per ore senza alcuna notizia. «In questi giorni Trenord è di nuovo al collasso. I numerosi treni soppressi su tutte le linee perché senza aria condizionata o con climatizzazione non funzionante mettono a dura prova i pendolari lombardi, la gestione della manutenzione non è quella che ci si attenderebbe da un'impresa industriale, ma si avvicina piuttosto a quella dei vecchi carrozzoni pubblici» accusa Dario Balotta di Europa Verde che incalza: «A Brescia 4 automotrici diesel con aria condizionata funzionante sono ferme in officina, sono state sostituite da altre automotrici provenienti da Cremona con a bordo i sistemi di sicurezza che l'Agenzia di Sicurezza ferroviaria aveva chiesto da tempo di dotarsi». Ma senza aria condizionata, lamenta Balotta. «Ho chiesto a Trenord di intervenire per tutelare i pendolari. Le temperature di questi giorni sono inusuali, ma la società deve mettere in campo ogni azione possibile per limitare i disagi. I disservizi vanno assolutamente contenuti e Trenord deve fare uno sforzo supplementare in questa direzione» sollecita l'assessore regionale alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, replicando ad alcuni consiglieri di opposizione. «Va detto - ha aggiunto - che i malfunzionamenti degli impianti di condizionamento si verificano in particolare sui treni vecchi. E i treni vecchi sono eredità del centrosinistra, che quando era al governo e controllava le Fs non ha investito sul materiale rotabile in Lombardia. Ricordo che Trenord è una società al 50% tra Ferrovie Nord Milano (afferente a Regione Lombardia) e Trenitalia (Ferrovie dello Stato e quindi Stato e quindi Governo). Negli ultimi dieci anni Regione Lombardia ha investito 3 miliardi in Trenord (uno su tutti l'acquisto di 176 nuovi treni per 1,6 miliardi di costo) mentre Trenitalia ha messo solo 170 milioni di euro. Mi riferisco agli anni appena passati. Quelli in cui le Ferrovie dello Stato sono state gestite da manager che si sono dimostrati indisponibili a investire sul servizio lombardo. Riconosco - ammette l’assessore - a Fs un cambio di passo: dalla collaborazione per la cessione di alcuni treni alla definizione del programma di investimenti sulla rete. Però è chiaro che il servizio ferroviario lombardo, pur in miglioramento, sconta un lungo periodo di mancati investimenti da parte dei precedenti Governi centrali. I treni nuovi arriveranno progressivamente a partire da novembre 2019. E sarà solo grazie agli sforzi economici di Regione Lombardia, non certo di chi ora fa propaganda sulla pelle dei pendolari». •

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