Sfrutta i
dipendenti
dell’autolavaggio

di P.CITT.
I sigilli del sequestro sull’area dell’autolavaggio a Rezzato
I sigilli del sequestro sull’area dell’autolavaggio a Rezzato
I sigilli del sequestro sull’area dell’autolavaggio a Rezzato
I sigilli del sequestro sull’area dell’autolavaggio a Rezzato

Il titolare è stato denunciato per sfruttamento del lavoro, l'autolavaggio sotto sequestro preventivo, messo a disposizione della magistratura perché valuti se convalidare o meno il provvedimento adottato dalla polizia Locale di Rezzato. I sigilli all'impianto di via Mazzini a Rezzato, poco dopo Villa Fenaroli verso il lago, sono scattati lunedì. Per chi indaga il titolare, un pachistano sulla quarantina e in Italia da qualche tempo, avrebbe pagato circa due euro all'ora i tre lavoratori che da un anno dal mattino alla sera erano impiegati nell'impianto. Una presenza ben visibile, l'autolavaggio è a lato di una strada trafficata, nelle scorse settimane è finito sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti. I tre, richiedenti asilo connazionali del titolare dell'autolavaggio e tutti più o meno coetanei, arrivavano intorno alle sette e mezza del mattino per poi andarsene dodici ore dopo al termine della giornata di lavoro. Altro direbbero le buste paghe dei tre pachistani «assunti» formalmente per una manciata di ore settimanali, ma che invece ogni giorno avrebbe dato inizio a un servizio che ne durava oltre dieci. Il tutto per una paga oraria di poco superiore ai due euro. Per fare chiarezza è scattato il sequestro preventivo e permettere così alla magistratura di valutare l’esito delle indagini. Il provvedimento di inizio settimana è solo l'ultimo dei servizi di controllo svolti dalla Locale di Rezzato in tema di contrasto al lavoro nero. Cinque, oltre all'autolavaggio, le aziende finite nel mirino dalla fine del lockdown: due ditte di autotrasporto, una di volantinaggio e una officina. Due gli italiani segnalati perché facevano lavorare il personale parzialmente, o interamente in nero. Le altre aziende sono riconducibili invece a proprietari indiani o pachistani. Denunciato per «caporalato» e sfruttamento del lavoro anche il titolare straniero della piccola attività di volantinaggio che a fronte di una decina di ore di lavoro avrebbe versato ai suoi cinque dipendenti una paga oraria in alcuni casi sotto i due euro. •

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