«L’unica incognita è l’ingorgo da corsa all’ultimo minuto»

di C.REB.
Giuseppe Sbaraini direttore del punto vendita Trony di Campo Grande
Giuseppe Sbaraini direttore del punto vendita Trony di Campo Grande
Giuseppe Sbaraini direttore del punto vendita Trony di Campo Grande
Giuseppe Sbaraini direttore del punto vendita Trony di Campo Grande

Nessuna preoccupazione al momento, anche se è bene seguire lo sviluppo della situazione passo dopo passo. In vista della prossima «rivoluzione» del digitale terrestre, il messaggio rassicurante arriva dai rivenditori, che misurano costantemente il polso della situazione. «Innanzi tutto, va detto che dal 2017 tutte le marche hanno l’obbligo di costruire televisori già strutturati per lo switch-off - spiega Flavio Vignoni, titolare del negozio Dimensione Hi-Fi di via Corsica in città -. Ci sono addirittura brand importanti, come Loewe, che già nel 2016 avevano iniziato a produrre tv compatibili. Quindi, chi ha comprato un apparecchio negli ultimi due anni può stare tranquillo. Gli altri cominciano ad informarsi: molti sanno che possono acquistare un decoder anziché cambiare la tv. Naturalmente bisognerà dotarsi di 2 telecomandi e qualcuno, per comodità, deciderà di rottamare il proprio apparecchio». Sarà anche una questione di costi. «Un decoder anche Hd, con una buona qualità di ricezione del segnale, va dai 30 ai 50 euro. Una cifra alla portata di tutti», aggiunge Vignoni. Nessuna strettoia invece per chi opterà per la tv via satellite. «In questo caso il decoder costa un po’ di più, circa 149 euro, poi dovrà attivare gratuitamente la scheda», afferma Vignoni. LO SWITCH-OFF «è un modo per muovere l’economia - sostiene Giuseppe Sbaraini, direttore del punto vendita Trony di Campo Grande -. Molti clienti si informano, anche se non tutti hanno la percezione di quando effettivamente la “rivoluzione” entrerà in vigore. Finirà come con i climatizzatori: la gente li installa quando comincia a far caldo. Pochi mesi prima dell’“oscuramento” scatterà l’allarme, come è avvenuto con lo switch-off del 2012. Non ci saranno comunque problemi: il mercato è pronto, nonostante il cambio epocale che, solo in provincia di Brescia, riguarderà un numero altissimo di apparecchi tv». Scelta davvero ampia per chi deciderà di «regalarsi» un televisore nuovo: «Negli ultimi anni è aumentata la tendenza a scegliere, come tv principale, un 49 o 55 pollici - spiega Sbaraini -: il costo va dai 499 euro in su, dipende da marca e qualità. Per gli apparecchi da mettere in camera o in cucina, il 32 pollici ormai ha “rubato” il mercato ai 24: in questa fascia i prezzi partono da 190 euro». LA CORSA all’ultimo minuto è «un costume tipicamente italiano che non cambierà nemmeno stavolta - è il parere di Andrea Erranti, titolare della O.B. Elettronica di Brescia e presidente della PG Italy, il più grande network in Italia di installatori e professionisti digitali -. Possiamo comunque contare su una formazione e una preparazione adeguata, forti anche dell’esperienza maturata col precedente switch-off. Non ci saranno dunque problemi sotto il profilo tecnico». Quello che preoccupa maggiormente Erranti è invece la gestione del flusso: «Il cambio generazionale ha portato a una diminuzione del numero dei tecnici e degli antennisti - spiega -. Se prima ce n’erano 150, adesso se ne contano un’ottantina. Potremmo andare in difficoltà per scarsità di risorse. Abbiamo avuto problemi anche in agosto, a causa dei temporali che hanno messo fuori uso antenne e parabole: abbiamo dovuto ricorrere a manodopera anche da fuori regione per far fronte a tutte le richieste. Purtroppo questa è la situazione: ci sono sempre meno giovani che vogliono fare questo mestiere. Ed è un peccato, perché nel nostro settore c’è ancora molto spazio per crescere e per costruirsi una professionalità». •

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