Discarica extra large: il «ni» del sindaco scatena la protesta ambientalista

di C.REB.
Una veduta dell’area Bettoni
Una veduta dell’area Bettoni
Una veduta dell’area Bettoni
Una veduta dell’area Bettoni

Il Comune di Travagliato ha cambiato idea. L’ampliamento della discarica Bettoni di Travagliato non è più un progetto inaccettabile. Ad ammorbidire la resistenza dell’Amministrazione civica una contropartita ambientale. La Giunta ha chiesto la cessione a titolo gratuito dell’intero lago degli Aironi e dell’oasi che lo circonda. La precedente offerta - che il sindaco aveva Renato Pasinetti aveva giudicato priva di interesse - prevedeva l’affidamento della Riserva naturalistica solo per la durata della concessione della discarica. Nel corso dell’ultima Conferenza dei servizi, Pasinetti ha ribadito la contrarietà all’ampliamento in quanto «il territorio è già sfruttato», ma ha ammesso anche che, alla luce della decisione del Tar di congelare lo stop all’operazione imposto dalla Provincia, il progetto potrebbe comunque andare in porto. Il sindaco ha abbassato i toni dello scontro: «l’ampliamento richiesto è relativamente piccolo rispetto alla precedente discarica autorizzata», e ha dato atto alla ditta Bettoni «di aver avuto in quasi dieci anni di attività di discarica un atteggiamento integerrimo e sotto ogni profilo corretto, che non ha mai causato problematiche ambientali». Insomma per Pasinetti, l’ampliamento si può fare e la cessione del lago degli Aironi «sarebbe la miglior soluzione per garantire la tutela ambientale dell’intera area. Con la proprietà del lago al Comune verrebbe scongiurata per sempre la possibilità di nuovi ampliamenti della discarica e contemporaneamente la popolazione avrebbe la possibilità di usufruire del parco allestito a spese della Bettoni». La posizione soft del sindaco ha scatenato una veemente reazione degli ambientalisti. «È bastata la promessa del laghetto degli Aironi a convincere Pasinetti, che si è rivelato incoerente», incalza Silvio Parzanini, presidente del Circolo Legambiente Franciacorta. L’ASSOCIAZIONE sta mettendo a punto le osservazioni d’incompatibilità al progetto. A partire dalle strutture residenziali confinanti con la discarica. «Non ultimo il Vomere, che tempo fa ha accolto persone diversamente abili, ed è un immobile vocato ad ospitare servizi pubblici e sociali», afferma Parzanini, che sottolinea l’inosservanza del provvedimento regionale di compatibilità ambientale e il raddoppio di mezzi pesanti che graviteranno attorno alla discarica. «La Bettoni ha avuto nel 2008 il permesso di riempire il bacino con 1.963.000 metri cubi di rifiuti, per la durata di 10 anni. Dopo otto anni sono stati conferiti scarti per 1.237.759 metri cubi, e una recente ricerca dell’Università di Brescia ha evidenziato che le scorie di acciaieria possono essere utilizzate come materiale da costruzione e sottofondi stradali. Il risultato è che non verrebbero più conferiti in discarica. Perché dunque l’esigenza di ampliamento?» In realtà - conclude Parzanini invocando la moratoria - la Regione non è capace di ridistribuire in modo equo i rifiuti ignorando che a Brescia vengono tumulati ogni anno circa il 76% degli scarti lombardi e il 21% di quelli nazionali». Quanto all’oasi del lago degli Aironi, «essendo confinante con l’attività di discarica sarebbe esposta ad inquinamento acustico e ambientale - sottolinea Parzanini -, tale da far diventare un deserto faunistico quello che ora è un ambiente con biodiversità rilevanti».

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