A «Castenedolo incontra» ospite il ministro Bellanova

di Luciano Costa
Il ministro delle Politiche agricole e alimentari Teresa Bellanova
Il ministro delle Politiche agricole e alimentari Teresa Bellanova
Il ministro delle Politiche agricole e alimentari Teresa Bellanova
Il ministro delle Politiche agricole e alimentari Teresa Bellanova

Domani sera a «Castenedolo… Incontra», appuntamento per discutere di politica e di cultura promosso e sostenuto dall’associazione Aldo Moro – Mino Martinazzoli (ore 20.45, Sala Civica dei Disciplini a Castenedolo), non sarà un libro a sollecitare il dibattito, ma un tema – «valorizzazione dell’agroalimentare italiano: produzione trasformazione e distribuzione» – tra i più sentiti e importanti per l’intero comparto agricolo bresciano. Nessun tecnicismo, però, e neppure un susseguirsi di dati e cifre. «Piuttosto – come ha spiegato Gianbattista Groli, presidente dell’associazione e promotore appassionato e intelligente di questi appuntamenti –, il tentativo di mettere a confronto ragioni diverse per farle diventare pagine di una comune storia capace di non disperdere il tanto di buono accumulato e di attualizzarlo spingendo le diverse forze economiche del settore a lavorare insieme per affrontare e vincere le grandi sfide che il mercato va in questo momento proponendo». SOLLECITATI da Francesca Basso, giornalista del Corriere della Sera toccherà alla senatrice Teresa Bellanova (ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali), a Giuseppe Ambrosi (presidente di Assolatte e titolare della Ambrosi spa, una delle maggiori società di trasformazione e produzione di prodotti caseari) e ad Ettore Prandini (presidente nazionale della Coldiretti) spiegare le strategie con cui intendono valorizzare il settore agroalimentare italiano. In un momento di evidente incertezza sul ruolo che la politica deve assumere in un contesto di economia fluttuante e, dunque, anche incerta sul da farsi, il dibattito proposto da «Castenedolo… Incontra» può rappresentare il punto di partenza per avviare una stagione in grado di assicurare al settore la giusta visibilità e la certezza di poter agire avendo al proprio fianco uno Stato capace di garantire stabilità ed equilibrio in ogni frangente del sistema produttivo e ovunque vi sia un made in Italy da proporre. Non è questione di poco conto. Infatti, Europa e grandi mercati mondiali esigono qualità certificata dei prodotti, compatibilità dell’offerta con gli standard richiesti ed elevata competenza nel sistema distributivo. ETTORE PRANDINI, viticoltore e a capo della potente associazione dei Coldiretti, da tempo propone come modello vincente, sia in Italia che nel mondo, un’offerta a chilometro zero che identifica prodotti freschi, territorialmente identificati e in grado di «stare sul mercato con buone probabilità di successo». Giuseppe Ambrosi, industriale caseario e presidente di Assolatte, l’associazione che raggruppa i produttori di latte, a sua volta considera il settore di sua competenza una delle eccellenze italiane, quindi da valorizzare e da difendere contro ogni sofisticazione. Alla ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova (che in occasione della partecipazione al dibattito di Castenedolo ha posto in agenda anche la visita al caseificio Gardalatte di Lonato e la Ambrosi spa di Castenedolo) toccherà dunque fare il punto della situazione e, magari, confermare quello che gli agricoltori sperano. E cioè che l’agricoltura resti il cardine principale del sistema produttivo, un’attività fondamentale e, quindi, irrinunciabile. •

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