Tignale perde la banca e rispolvera i materassi

Da novembre sarà più facile far passare un cammello per la cruna di un ago che rapinare una banca a Tignale. Ma solo perché non ci sarà più una banca: l’unica esistente cesserà le attività di sportello e gli abitanti si preparano a rispolverare la vecchia abitudine di «depositare» i soldi sotto il materasso, dove c’è il rischio che le muffe o gli àcari gualciscano un po’ le banconote, ma almeno non si pagano commissioni. «Un problema sociale», dice preoccupato il sindaco: da autunno la banca più vicina sarà a Gargnano, 17 chilometri di distanza e almeno mezz’ora di macchina. C’è l’home banking, certo, il conto on line, ma questi sono paesini pieni di anziani, poco pratici del digitale, e del resto non tutte le operazioni si possono fare con un clic. Poi si parla tanto di «resilienza delle genti di montagna», di piccoli borghi che «non devono spopolarsi». Belle parole, bellissime, bellissimissime.

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