Ospedale fermo al palo: salta il «project financing» e stop al piano di recupero

di SERGIO ZANCA
L’ex ospedale di  Salò: torna l’incertezza sul futuro della struttura
L’ex ospedale di Salò: torna l’incertezza sul futuro della struttura
L’ex ospedale di  Salò: torna l’incertezza sul futuro della struttura
L’ex ospedale di Salò: torna l’incertezza sul futuro della struttura

Semaforo rosso per l’ospedale di Salò. La società Alba srl, che aveva inviato l’unica manifestazione di interesse al project financing da una trentina di milioni di euro, non ha ricevuto il via libera dal nuovo direttore generale dell’Azienda ospedaliera Asst del Garda, Carmelo Scarcella. E ora bisogna ripartire da capo. Qual era l’idea portata avanti in questi anni? Affidare l’intervento a investitori privati per consentire all’aggiudicatario di intervenire sull’edificio, di proprietà dell’Asst, oggi sottoutilizzato: svuotato da anni di tutti i reparti ospedalieri, ospita soltanto gli ambulatori, il centro prelievi, la radiologia, la comunità protetta e l’Avis. Il progetto prevedeva di sistemare un terzo della volumetria esistente, circa 10 mila su 30 mila metri cubi, da destinare a servizi pubblici socio sanitari. Per la parte rimanente, invece, realizzare in concessione una struttura privata protetta per anziani (70-80 unità abitative), con palestra, piscina terapeutica e medico di guardia. Ma alla fine si è deciso di bloccare la procedura: «Non esistono le condizioni necessarie - è scritto all’albo dell’Azienda ospedaliera pubblica - per dichiarare la fattibilità, e approvare la proposta della srl». DOCCIA FREDDA per il sindaco di Salò Giampiero Cipani, che appresa la notizia non la prende bene: «Adesso i casi sono due: o vengono modificate le condizioni della proposta, allungando ad esempio i tempi della concessione, in modo da vedere se c’è un altro gruppo interessato, oppure valutare il da farsi. Così l’edificio non può restare». «Sia chiaro - prosegue il sindaco - che la destinazione deve rimanere socio sanitaria. Noi non intendiamo modificare la destinazione, dando l’ok a trasformazioni in residence o in struttura alberghiera. Non voglio innescare polemiche, ma se sono stati trovati dieci milioni per Villa dei Colli a Lonato, sarebbe ora di pensare anche a Salò. Da tempo -ricorda Cipani - abbiamo messo a disposizione dell’Asst e dell’Ats Palazzo Landi, Palazzo Tosi Gentili e l’immobile di Campoverde per il Sert. Ma adesso per l’ex ospedale bisogna trovare una soluzione adeguata».

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