La Tav accende
i motori anche
a Desenzano

di Valentino Rodolfi
Le reti da cantiere alle porte di Montonale, frazione di Desenzano
Le reti da cantiere alle porte di Montonale, frazione di Desenzano
Le reti da cantiere alle porte di Montonale, frazione di Desenzano
Le reti da cantiere alle porte di Montonale, frazione di Desenzano

Sul cartello c’è scritto «Bonifica sistematica terrestre da residuati bellici» ed è di fatto il primo segno di attività sui futuri cantieri dell’alta velocità a Desenzano. I carotaggi, dei buchi nel terreno, stanno facendo la scansione dell’area alle porte della frazione Montonale, fra l’autostrada e la cascina Grattarola, uno degli edifici di cui tra l’altro è prevista la demolizione per far passare il super-treno.


«SCAVI APERTI», dice un altro cartello: per Desenzano sono i primi movimenti di terra per preparare i cantieri della Tav, dopo che lo scorso 1 agosto erano state delimitate le aree con chilometri di reti davanti alla trattoria La Rossa, in via Grezze, dove sbucherà la galleria ferroviaria di 7 chilometri in arrivo da Lonato, e qui a Montonale dove sono partiti l’altroieri gli scavi per intercettare eventuali residuati bellici o archeologici. Proprio ieri mattina, sui primi metri quadri scavati, sono comparsi i resti di strutture murarie. Potrebbe trattarsi della base di una fornace di epoca pre-industriale, ma niente di particolarmente antico: non è una seconda Pompei, insomma. Resti di mura secolari spuntati proprio di fronte alla cascina Grattarola, dove gli abitanti si preparano già al trasloco: «Noi siamo in affitto, ma questa casa siamo affezionati e ci abbiamo messo del nostro - dicono i coniugi Luciano Felter e Ivana Peretti -. Sappiamo che dovrà essere demolita e ci stiamo guardando attorno per cercare un’altra casa». C’è tempo, però, per le demolizioni. Questi lavori di indagine e bonifica per il momento resteranno in superficie: si cercheranno vecchie bombe o tracce archeologiche da qui fino alle Grezze, carotando in parallelo alla carreggiata sud dell’autostrada. E la costruzione della ferrovia? Il 4 ottobre si chiude il bando per assegnare l’appalto da 204 milioni di euro, per lo scavo della galleria Lonato-Desenzano. Si era parato di maggio per l’inizio di queste operazioni, ma Cepav Due sembra avere l’intenzione di accelerare i tempi. «Per ora, questi non sono i lavori veri e propri della Tav - dice il sindaco di Desenzano Guido Malinverno -. Ci vorranno mesi per quelli». Il Comune, lo ricordiamo, è tra i ricorrenti che hanno impugnato il progetto definitivo della Tav Brescia-Verona davanti al Tar del Lazio, dove l’udienza di merito è fissata per il 9 dicembre, con poche possibilità di ottenere davvero l’annullamento di un’opera da 2 miliardi e mezzo già approvata e finanziata, con contratto firmato per il primo lotto costruttivo. Anche per questo, mostrando sicurezza del fatto che l’opera si farà. il costruttore Cepav Due ha già acquisito quasi tutte le aree senza bisogno di espropri, con accordi bonari. «Su tempi, modi e cronoprogrammi dei lavori - puntualizza il sindaco - a noi come Comune non hanno comunicato niente: non sono tenuti a farlo in forza della famosa legge obbiettivo». Il punto sull Tav a Desenzano, su cosa fare per seguire da vicino l’evoluzione dei cantieri e dare assistenza a esporopriandi e frontisti (si era parlato di un «Osservatorio comunale sulle grandi opere», che non è però ancora entrato in funzione), il Pd ha presentato un’interrogazione al Consiglio comunale per la seduta del 30 settembre.

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