La Polizia sale sul pulpito «Finti tecnici e truffatori: gli anziani stiano attenti»

di S.AV.
Il vicequestore Bruno Pagani in Duomo per la campagna anti-truffe
Il vicequestore Bruno Pagani in Duomo per la campagna anti-truffe
Il vicequestore Bruno Pagani in Duomo per la campagna anti-truffe
Il vicequestore Bruno Pagani in Duomo per la campagna anti-truffe

Gli episodi di truffe agli anziani in aumento e la Polizia di Stato è in prima linea per contrastare i malfattori e difendere i cittadini della terza età. Per questo ha deciso di incontrare in modo diretto le persone più colpite da questo fenomeno. ANCHE IN CHIESA, per cominciare. Ha preso così il via, ieri mattina nel Duomo di Desenzano, dopo la messa mattutina celebrata da don Giovanni e don Gabriele, l’iniziativa promossa in collaborazione e con il sostegno del Comune intitolata «No truffe! Insieme si può». Il vicequestore Bruno Pagani, dirigente del Commissariato di Polizia di Desenzano, è intervenuto dopo al messa in Duomo, davanti a divese decine di fedeli in gran parte anziani, spiegando per filo e per segno come funzionano le truffe: i contesti, le tecniche e sopratutto che fare per difendersi. «SPESSO chi ha subito un raggiro si sente mortificato, non sporge denuncia, non ne parla nemmeno a parenti o amici. Ma l’arma vincente è l’informazione e io sono qui per questo - ha spiegato il dirigente della Polizia -: mettervi al corrente del modus operandi che i delinquenti utilizzano e fornirvi gli strumenti per difendervi» La gran parte delle truffe avviene a casa delle vittime, in banca o in posta e persino in strada. A domicilio si presentano persone affabili e di bell’aspetto, talvolta anche in divisa, un’apparenza necessaria per conquistare la fiducia e farsi aprire la porta. DAL FINTO TECNICO che dice di dover verificare una perdita di gas (è successo almeno due volte anche a Rivoltella), al finto avvocato che chiede denaro per far uscire di prigione un parente a seguito di un incidente (è successo a Desenzano più volte, e proprio quest’ultima messinscena è molto utilizzata in questo periodo) ne inventano di ogni. All’esterno si sono consolidati veri e propri teatrini, all’uscita di banche e posta si viene rincorsi da un falso impiegato che vuole verificare le banconote appena prelevate e che a causa di un errore dovranno essere sostituite perché false, in strada si viene fermati con una scusa e a seguito della gentilezza dimostrata si riceve un caloroso abbraccio, utile solo a sfilare il portafoglio. Recentemente all’uscita del supermercato delle «Vele» un’anziana è stata fermata da una giovane donna che si spacciava infermiera per stabilire un contatto e rubare il portafogli. Ma ci sono mille altri esempi. «Non fidatevi di sconosciuti, non fate entrare in casa nessuno, chiamate il 112, chi non vuole truffarvi non ha nulla da nascondere e state attenti anche al bancomat, può essere clonato: nascondete con una mano il codice quando lo digitate», ha raccomandato Bruno Pagani. Gli incontri proseguiranno nelle altre parrocchie e nei centri sociali. In distribuzione un opuscolo con consigli per la sicurezza degli anziani.

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