La maledizione dell’ex Bazoli Nessuno compra la ragioneria

di Alessandro Gatta
Il complesso dell’ex Bazoli-Polo: oltre 4 mila metri quadrati nel cuore del centro storico di  Desenzano
Il complesso dell’ex Bazoli-Polo: oltre 4 mila metri quadrati nel cuore del centro storico di Desenzano
Il complesso dell’ex Bazoli-Polo: oltre 4 mila metri quadrati nel cuore del centro storico di  Desenzano
Il complesso dell’ex Bazoli-Polo: oltre 4 mila metri quadrati nel cuore del centro storico di Desenzano

A nulla è servita la proroga di ben due mesi per la vendita dell’ex ragioneria e dell’ex Ipc di Desenzano, offerti in blocco al prezzo di 4 milioni di euro: ancora nessuna offerta per il gigantesco complesso di 16.858 metri cubi su 4.324 metri quadri in pieno centro storico. NESSUNO LO VUOLE, e in Comune ci si chiede perché il mercato immobiliare rimanga indifferente a un’offerta del genere: questo era il quarto tentativo di venderlo all’asta (compresi quelli della Giunta Leso). Bisognerà riflettere, senza escludere l’ipotesi di rinunciare a vendere e invece riqualificare l’immobile per altre funzioni, forse sociali o culturali, in particolare per l’ex ragioneria. Niente di deciso, fa sapere il sindaco Guido Malinverno, che annuncia una riunione di maggioranza (anche) sul tema per i primi di settembre. Due le ipotesi sul banco: un nuovo bando, ma con sostanziali modifiche, oppure bandiera bianca e riqualificazione. «Quando ci riuniremo faremo le nostre valutazioni – spiega Malinverno – ad oggi nessuna decisione è presa, lo faremo insieme. Comunque il ragionamento lo dobbiamo fare anche sul mercato, su come si sta muovendo: vorremmo capire i motivi che tengono lontani gli eventuali investitori. Da qui l’ipotesi di un altro bando, ma con una formula diversa, che magari non si limiti solo alla vendita al migliore offerente». UN PIANO attuativo? Oppure una modifica della destinazione urbanistica, che oggi è residenziale e per uffici? «L’idea è sempre stata quella di venderlo per finanziare, con il ricavato, la ristrutturazione del castello – continua il sindaco – ma potremmo anche decidere di non farlo, di mettere a posto in primis l’ex ragioneria, le cui condizioni sono buone. Potrebbe diventare sede di attività culturali, di uffici o di associazioni. Diverso il discorso per l’ex Ipc, che dal punto di vista edilizio è messo peggio». Di sicuro passerà l’estate, poi si vedrà. Il dato di fatto, comunque, è che anche il quarto bando degli ultimi anni è andato deserto, nonostante il prezzo al ribasso: la precedente Giunta era partita a 4,8 milioni, ma solo per l’ex ragioneria, quella attuale 4 milioni per entrambi gli edifici. Ma sembra che non interessi a nessuno. •

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