L’allarme rosso sul pontone dei «sub»

di L.SCA.
La dura lotta tra cime e ancoraggi per evitare di schiantarsi a riva
La dura lotta tra cime e ancoraggi per evitare di schiantarsi a riva
La dura lotta tra cime e ancoraggi per evitare di schiantarsi a riva
La dura lotta tra cime e ancoraggi per evitare di schiantarsi a riva

Ha rischiato paurosamente di «spiaggiarsi» il pontone dei subacquei che stanno svolgendo i lavori di riparazione della condotta fognaria sublacuale: spinta dalle raffiche, la chiatta ancorata davanti alla spiaggia del Vialone ha quasi rotto gli ormeggi. SI SAREBBE schiantata a terra con danni incalcolabili, se non fosse stato per la grande professionalità dei tecnici della Drafinsub di Genova, gente abituata al «mare grosso». Il gigantesco pontone lungo 24 metri per 20 di larghezza ha ballato paurosamente per qualche ora in balìa delle onde generate dal furioso Pelèr il vento mattutino proveniente da Nord, che dall’alba ha imperversato su tutto il lago. Ma la chiatta era stata ben ancorata sul fondale e ormeggiata con robuste cime. «IN QUESTE SETTIMANE di lavoro - spiega il project manager di Drafinsub, Marco Vacchieri che ha coordinato gli interventi - abbiamo avuto modo di conoscere la potenza del vento e proprio per evitare imprevisti, durante questi giorni di smontaggio delle attrezzature a bordo della piattaforma, abbiamo adottato tutte le precauzioni». L’hanno scampata bella anche i quattro sommozzatori, usciti dalla stanza iperbarica solo alle tre di notte, un paio d’ore prima dell’inizio della burrasca, dopo aver concluso a bordo la decompressione seguita all’ultimo ciclo di lavori eseguiti sui fondali gardesani fino ad una quota di 186 metri di profondità. Appena le condizioni meteo lo consentiranno, inizieranno le operazioni di smontaggio delle attrezzature: tre o quattro giorni. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti