Il ricordo di Zambarda caduto di piazza Loggia

di Sergio Zanca
Il dolore e l’orrore in piazza della Loggia: era il 28 maggio del 1974
Il dolore e l’orrore in piazza della Loggia: era il 28 maggio del 1974
Il dolore e l’orrore in piazza della Loggia: era il 28 maggio del 1974
Il dolore e l’orrore in piazza della Loggia: era il 28 maggio del 1974

«Fare memoria tra parole e musica» è il titolo del ricordo dedicato a Vittorio Zambarda, di Salò, l’ottava vittima della strage di piazza Loggia. In seguito alle gravi ferite provocate dalla bomba, Zambarda si era spento il 16 giugno di quel 1974, quasi tre settimane dopo la strage, e i funerali si erano svolti il 18. Aveva 60 anni ed era andato in pensione da pochi giorni. DOMANI, anniversario del suo funerale, alle 19.30 verrà deposta una corona di fiori nella piazza di Salò a lui dedicata, davanti alla scuola Olivelli. Poi, alle 20.30, in biblioteca parleranno Pino Mongiello, Manlio Milani, presidente della Casa della Memoria e Silvia Guarneri, avvocato, insieme a Francesca Parmigiani, dell’Anpi provinciale, e don Fabio Corazzina, parroco di Santa Maria in Silva a Brescia, con la musica di Alessandro Adami e Carlo Gorio. «Ero andato in pensione da tre giorni - ricordò Zambarda, muratore, di 60 anni-. Mi trovavo lì in piazza della Loggia vicino alla fontanella. All’improvviso l’esplosione. Un rumore infernale. Il lampo». Colpito da numerose schegge, fu sottoposto a un intervento chirurgico con cento punti di sutura al fianco destro, ma morì 18 giorni dopo per un’embolia. Vittorio, cui è intitolata la sezione Arci di Salò, era nato a Portese il 26 maggio 1914. Iniziò a lavorare come agricoltore e poi durante la guerra alla trattoria Nando di Campoverde. Dopo la Liberazione, si iscrisse al Pci. Sposatosi con Edera Tei, ebbe un maschio e una femmina e iniziò a lavorare come manovale e guardia notturna. Quel 28 maggio ’74 era andato a Brescia all’Inps per le ultime pratiche della pensione, ma trovò gli uffici chiusi per lo sciopero generale e andò in piazza Loggia alla manifestazione antifascista. Pioveva, e, non avendo l’ombrello, si riparò sotto i portici dove scoppiò la bomba. Ai funerali, a Salò, parteciparono 20 mila persone. Domani sera Zambarda sarà ricordato 45 anni dopo. •

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