È arrivata la talpa Scaverà il tunnel dell’alta velocità

di Valentino Rodolfi Alessandro Gatta
L’imbocco della galleriaI primi pezzi della «talpa» che scaverà la galleria Tav di LonatoLa gru di montaggio e la sella della «talpa» al cantiere di LonatoLa talpa  vista da «intera»: una gigantesca fresa da 1800 tonnellate
L’imbocco della galleriaI primi pezzi della «talpa» che scaverà la galleria Tav di LonatoLa gru di montaggio e la sella della «talpa» al cantiere di LonatoLa talpa vista da «intera»: una gigantesca fresa da 1800 tonnellate
L’imbocco della galleriaI primi pezzi della «talpa» che scaverà la galleria Tav di LonatoLa gru di montaggio e la sella della «talpa» al cantiere di LonatoLa talpa  vista da «intera»: una gigantesca fresa da 1800 tonnellate
L’imbocco della galleriaI primi pezzi della «talpa» che scaverà la galleria Tav di LonatoLa gru di montaggio e la sella della «talpa» al cantiere di LonatoLa talpa vista da «intera»: una gigantesca fresa da 1800 tonnellate

Valentino Rodolfi Alessandro Gatta Una specie di «Stargate» (chi ha visto il film può farsene un’idea) è spuntato nel cantiere logistico-operativo della Tav a Lonato, la maxi-area di 75 mila metri quadrati fra Campagna di sotto, via Salera, la Wierer e l’A4. «Stargate» che è in realtà l’imbocco della galleria ferroviaria di 7.371 metri che da lì sbucherà a Desenzano vicino alla trattoria La Rossa, come da progetto. LA NOVITÀ vera è che in cantiere è arrivata anche la famosa «talpa» cinese, detta anche Tbm («tunnel boring machin), la gigantesca fresa meccanica made in China (1.800 tonnellate) che dovrà scavare il «cuore» del tunnel, la galleria naturale di oltre 4 chilometri che scenderà a 30 metri di profondità. Chi si sporge a osservare il cantiere nota che è in corso il montaggio della sella della Tbm: si intuisce che in questi giorni verrà completata la struttura che guiderà la talpa nei primi passi all’imbocco del tunnel, i cui lavori si svolgeranno nell’ultimo trimestre dell’anno. Sempre nel cantiere, si osservano le fondazioni per la gru a cavalletto che verrà utilizzata per assemblare la talpa meccanica. SUL LATO OPPOSTO, nel cantiere denominato «Lonato Est» ma che è in realtà in territorio di Desenzano, si lavora invece alla fossa di uscita della galleria. Gli scavi stanno gradualmente scendendo di quota: si scende, si consolida con palificazioni, poi si scende ancora un po’. Il tunnel Lonato-Desenzano dell’alta velocità si compone infatti di tre «tronconi» realizzati con tecniche diverse. Ai lati due imbocchi artificiali (si scava una trincea, si consolida, si inseriscono i manufatti e poi si ricopre): l’entrata da Lonato, a Campagna, sarà lunga 1.259 metri, e quello sul lato Desenzano, che sbuca tra il Machetto e l’autostrada, sarà di 1.46 metri. Le due estremità saranno costruite da CepavDue. AL CENTRO c’è la «galleria naturale»: si scava direttamente sottoterra a «scudo meccanico», seguito da gettate di cemento per consolidare la volta, con la famosa talpa: questo tratto centrale sarà di 4.757 metri e costerà da solo 205 milioni di euro, appaltati alla ditta Seli Overseas del gruppo Salini Impregilo. Le incognite: la destinazione delle terre di scavo (800 mila metri cubi da trattare come rifiuto speciale) e l’impatto sulle falde acquifere, mai del tutto chiarito. •

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