Cinghiali in paese, stanno vincendo loro

di Luciano Scarpetta
Il branco di «porcastri» attraversa tranquillamente la GardesanaL’ultima scorribanda è stata segnalata vicino alla chiesa evangelica
Il branco di «porcastri» attraversa tranquillamente la GardesanaL’ultima scorribanda è stata segnalata vicino alla chiesa evangelica
Il branco di «porcastri» attraversa tranquillamente la GardesanaL’ultima scorribanda è stata segnalata vicino alla chiesa evangelica
Il branco di «porcastri» attraversa tranquillamente la GardesanaL’ultima scorribanda è stata segnalata vicino alla chiesa evangelica

Gardone Riviera è da due mesi in ostaggio di un branco di oltre venti cinghiali «porcastri» (nati da incroci con maiali, come dimostrano il loro aspetto e il comportamento) che ha stabilmente preso residenza nelle vallette fra il centro storico e il Vittoriale. LA NOVITÀ è che non ci sono grandi novità e che, questo è il peggio, sembra quasi che non ci sia molto da fare. Vani finora i tentativi di arginare il fenomeno delle scorribande notturne tra le case e i giardini pubblici, al Vittoriale e davanti al Grand Hotel, sulla strada statale Gardesana e l’altra sera davanti alla chiesa evangelica. Inefficaci i tentativi di cattura con le di gabbie e anche le battute serali (3 a settimana) degli agenti della Polizia provinciale muniti di carabine e visori notturni. Finora solo un esemplare di quel branco, su oltre venti, è stato abbattuto: non si può certo sparare a palla unica vicino alle case, ma anche nelle vallette, dopo il primo colpo gli animali scappano. Ma allora hanno vinto loro? «Allo stato attuale nessuno ha la bacchetta magica per affrontare il problema, ormai nazionale, della presenza di questi animali - ha spiegato il nuovo comandante del Corpo della Polizia provinciale di Brescia, Claudio Porretti, intervenuto ieri in municipio a fianco del sindaco Andrea Cipani e del referente della Polizia Locale Nunzia Imbriaco -. Quest’anno poi gli animali hanno trovato situazioni a loro favorevoli con i terreno ammorbidito dalle piogge e il fenomeno della cascola delle olive, banchetto a cielo aperto dopo l’esaurimento delle scorte di cibo nella fascia alta del territorio». Nonostante gli sforzi degli agenti della Provinciale (stiamo parlando di 32 effettivi di cui 8 impiegati stabilmente nelle zone del Garda, Vallesabbia e Valtrompia), per evidenti motivi di incolumità pubblica si può sparare solo ai limiti del centro abitato, verso l’esterno. «Per quanto riguarda il Comune - sottolinea il sindaco Cipani - stiamo facendo il possibile per arginare il fenomeno, che preoccupa non poco: siamo alle prese con animali stanziali che non hanno nessuna intenzione di tornare nei boschi. Ho chiesto al Prefetto di aumentare le giornate di caccia in braccata (ora solo al sabato), ma non abbiamo avuto riscontri». PIÙ EFFICACI i risultati ottenuti nella zone più periferiche del Comune, lontano dall’abitato, dalle squadre di cacciatori con l’ausilio dei cani: oltre 50 gli esemplari abbattuti: «Su 378 abbattimenti concessi nei territori del parco a fronte di 408 cinghiali censiti, ad oggi siamo arrivati a quota 190, oltre il 50 per cento», comunica Porretti. In attesa di notizie, dal Municipio si raccomanda di limitare le uscite serali con i cani nelle zone periferiche del paese e soprattutto di tenerli al guinzaglio. «Fino a quando l’emergenza non sarà rientrata - conferma il sindaco Andrea Cipani - l’ordinanza per gli interventi di contenimento resterà in vigore». •

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