Bresciani e veronesi per un patto col Trentino

di L.SCA.
La galleria Adige-Garda, ricorrente punto di contrasto con i trentini
La galleria Adige-Garda, ricorrente punto di contrasto con i trentini
La galleria Adige-Garda, ricorrente punto di contrasto con i trentini
La galleria Adige-Garda, ricorrente punto di contrasto con i trentini

«A distanza di mesi dall’apertura dello scolmatore Adige-Gardae e dopo i monitoraggi di Arpav, pare non ci siano state conseguenze per la qualità delle acque del lago», ha precisato ieri mattina il segretario generale della Comunità del, Garda Pierlucio Ceresa, durante l’incontro avvenuto a Gardone Riviera con gli attivisti di Legambiente. È STATO poi questo uno dei temi principali dell’incontro pomeridiano avvenuto alle 16 nella sede della Provincia autonoma di Trento con il presidente Maurizio Fugatti e il suo vice Mario Tonina. La «missione» gardesana composta dallo stesso Ceresa per la Comunità del Garda, dal presidente di Ats Garda Ambiente Giovanni Peretti e dal presidente di Ags (l’equivalente di Acque Bresciane sulla sponda veronese) Angelo Cresco, puntava a coinvolgere i trentini nelle «questioni primarie gardesane» in primis la depurazione delle acque e il contratto di lago. «Nel 2012 – ricorda Ceresa – Lombardia e Veneto hanno deliberato l’accordo quadroper armonizzare le scelte politiche e amministrative riguardanti l’area del Garda, individuando la Comunità del Garda come luogo naturale di riferimento». Accordo che la Provincia autonoma di Trento in tutti questi anni non ha ancora sottoscritto, cosa che sarebbe auspicabile. Mai come adesso del resto, sussistono le condizioni politiche per un accordo, in quanto tutte e tre le regioni bagnate dal Garda sono governate da rappresentanti di centrodestra: il leghista Maurizio Fugatti in Trentino, Luca Zaia del gruppo consiliare Liga Veneta-Lega Nord in Veneto e il leghista Attilio Fontana del gruppo lombardo di centro destra in Lombardia.

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