Boom di ingressi, tutti pazzi per il Vittoriale

di Luciano Scarpetta
In coda per entrare al Vittoriale degli Italiani: quest’anno si prevede il massimo storico di ingressi
In coda per entrare al Vittoriale degli Italiani: quest’anno si prevede il massimo storico di ingressi
In coda per entrare al Vittoriale degli Italiani: quest’anno si prevede il massimo storico di ingressi
In coda per entrare al Vittoriale degli Italiani: quest’anno si prevede il massimo storico di ingressi

Sono numeri «di meraviglia» per il Vittoriale in questi primi quattro mesi e mezzo dell’anno. Se nel 2018 il trend di crescita dei visitatori aveva prodotto a fine anno la cifra record di 265.146 presenze, un numero mai raggiunto negli ultimi decenni, questa stagione sembra destinata a battere inesorabilmente anche la precedente. In questi primi mesi gli ingressi hanno già superato le centomila presenze, nonostante il meteo primaverile non sia stato certo clemente e considerando che i mesi di maggior afflusso turistico devono ancora iniziale: 100.130 per la precisione i biglietti staccati in meno di cinque mesi, ha svelato sabato pomeriggio nel breve consuntivo stagionale del presidente Giordano Bruno Guerri, dal palco dell’auditorium. IL LAVORO portato a termine da Guerri negli ultimi dieci anni, dopo la trasformazione in Fondazione di diritto privato attraverso una continua attività di conservazione, restauro e riapertura di spazi, ha dunque portato il Vittoriale a diventare una delle case museo più visitate al mondo. Da sabato scorso i visitatori troveranno altre opere d’artista negli spazi esterni della dimora del Vate, dal «Dannunziesco» profilo rosso di Luca Gnizio collocato a pochi passi dall’ingresso, a «Il solitario studioso» dello scultore brergamasco Alessandro Verdi posizionato abilmente tra la Prioria e gli archivi «come se D’annunzio stesse andando a studiare». Una copia dell’opera, che ritrae D’Annunzio a grandezza naturale con il capo pensosamente reclinato sui libri, è stata inaugurata nella mattinata di sabato sul lungolago di Gardone Riviera, mentre una terza scultura identica troverà collocazione nel mese di luglio a Trieste. Sarà una degna sottolineatura della mostra «Disobbedisco: la rivoluzione di d’Annunzio. Fiume 1919-1920», allestita nello stesso mese nel Salone degli Incanti della città giuliana, per il centenario dell’impresa fiumana. NEL SOLCO di questo capitolo di storia italiana «complessa ma bellissima», dal 5 al 7 settembre si terrà al Vittoriale il convegno di studi internazionale «Fiume 1919-2019. Un centenario europeo tra identità, memorie e piste di ricerca» con la partecipazione di studiosi e storici «che discuteranno sull’impresa di Fiume - ha anticipato il presidente della Fondazione il Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri - cercando di offrire un’interpretazione al di sopra dei credo politici». Verrà invece prestato al museo del ventennio del «fratellino» MuSa di Salò un altro cimelio veramente particolare: la bombetta indossata da Mussolini in occasione di uno dei suoi incontri con il poeta immaginifico. •

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