Esce dai rulli
la cabinovia
travolta dall’abete

di Lino Febbrari
Le strade di confine ricoperte da un imponente coltre di neve
Le strade di confine ricoperte da un imponente coltre di neve
Le strade di confine ricoperte da un imponente coltre di neve
Le strade di confine ricoperte da un imponente coltre di neve

Il Tonale torna nella stretta del maltempo amplificata dalle violente raffiche di vento che hanno cominciato a spirare attorno mezzogiorno di ieri. Un altro mezzo metro abbondante di neve è andato ad innalzare la già imponente coltre bianca. Riaperta sabato dopo più di ventiquattr’ore di chiusura, la statale numero 42 è stata di nuovo chiusa all’alba di ieri per l’elevato rischio di valanghe nel tratto che va dalla casa cantoniera fino a Vermiglio. Guai anche per la cabinovia Ponte di Legno Tonale, fuori servizio in questi giorni per la consueta manutenzione annuale. Un grosso albero si è schiantato sulla fune portante facendola scarrucolare. È accaduto nel primo pomeriggio a poche centinaia di metri dalla stazione intermedia. La chioma dell’abete alto più di venti metri ha colpito violentemente la corda metallica che, dopo alcune paurose oscillazioni, è uscita dalle rulliere abbassandosi fino a toccare il terreno in alcuni punti e arrivando a cinque-sei metri dalla statale. Nulla di grave per fortuna: oggi tecnici della Sit provvederanno a riportare la fune nella sua sede utilizzando dei tir fort. Traffico nuovamente paralizzato in direzione del Trentino e viceversa.


PER ALCUNE ore la circolazione è stata problematica anche tra Ponte e il valico: molti automobilisti hanno tentato di affrontare la salita senza aver prima montato le catene, ma sono stati costretti a farlo quando le ruote hanno cominciato a girare a vuoto. I mezzi sgombraneve messi in campo da Anas sono stati numerosi e sono riusciti a mantenere costantemente pulita la carreggiata almeno fino ai 1600-1700 metri di altitudine. Restano i disagi per i residenti nella zona artigianale di Ponte, di Precasaglio, Zoanno e Pezzo, dove l’energia elettrica viene erogata grazie a gruppi elettrogeni, che però ogni tanto restano a secco di gasolio e si spengono. Muti i telefonini e i televisori per l’interruzione della linea elettrica che dal paese trasporta l’energia necessaria ai ripetitori posti sul Corno d’Aola. Finora la zona non è stato possibile raggiungerla per la spessa coltre bianca. Ci vorrà circa un mese di lavoro alle squadre di Enel produzione per ripristinare le linee di media e bassa tensione tranciate venerdì notte dalla caduta di decine di alberi.

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