Due mesi
per scacciare
l’incubo Goitese

di Cinzia Reboni
Bazzani, Alghisi e Mazzoli
Bazzani, Alghisi e Mazzoli
Bazzani, Alghisi e Mazzoli
Bazzani, Alghisi e Mazzoli

Due mesi da incubo per uscire dall’inferno di voragini e buche. I 50 giorni di cantieri intensivi avranno fisiologiche ricadute in termini di disagi, ma si tratta di un sacrificio necessario per i pendolari che da un anno e mezzo sono in ostaggio del degrado della Goitese. Le maxi opere di asfaltatura - ma sarebbe meglio parlare di radicale lifting - scatteranno stanotte. Dopo la pausa del ponte di Pasqua, i mezzi torneranno all’opera, ed entro l’estate il fondo stradale della provinciale 236 diventerà scorrevole come un tappeto da biliardo.

IL BROLETTO INSOMMA ha deciso di rompere gli indugi, e nonostante sull’affidamento dei lavori penda un ricorso davanti al Consiglio di Stato, ha deciso «coraggiosamente» di forzare il blocco di carte bollate e procedere all’intervento, peraltro già finanziato. «Non potevamo attendere oltre - spiega il presidente della Provincia Samuele Alghisi -. La sicurezza sulle strade viene prima di tutto, e la situazione è talmente critica da non tollerare ulteriori rinvii». Il Broletto parte, forte di una sentenza del Tar favorevole. «Il Consiglio di Stato doveva esprimersi il 27 marzo, quindi l’udienza è stata rinviata all’11 aprile e adesso addirittura al 27 giugno. Non possiamo aspettare fino a quella data», spiega il consigliere Antonio Bazzani. Anzi, calendario alla mano, per quella data i lavori sulla Goitese saranno già finiti. Come detto, da stanotte si partirà con i lavori e, a parte la pausa pasquale, si procederà ad oltranza, fino a completare gli 8 chilometri dell’arteria, una delle più trafficate di tutta la provincia: in corrispondenza della postazione di rilevazione del traffico in località Fascia d’Oro si registrano mediamente 35.500 transiti giornalieri, in buona parte mezzi pesanti. Per fare un termine di paragone, il traffico della sp 668 Lenese è meno della metà. I lavori saranno complessi. La pavimentazione presenta lesioni profonde, «soprattutto nello strato di collegamento, il cosiddetto binder, e nella base - spiega il direttore del settore Viabilità del Broletto, Giovan Maria Mazzoli -. Questo incide notevolmente sulla consistenza degli strati superiori e ne influenza la durata, provocando deformazioni incontrollabili». Gli interventi sono stati fissati in relazione a tre diversi gradi di «gravità»: basso, moderato o alto. In quest’ultimo caso, sarà necessario arrivare a 20 centimetri di fresatura. Per la ricostituzione dello strato profondo di base verranno impiegate nuove tecnologie, che prevedono il riutilizzo di una parte del materiale fresato. «Questo ci consentirà non solo di abbattere i costi - spiega Mazzoli -, ma anche di ridurre l’emissione di inquinanti nell’ambiente evitando il consumo di materie prime di cava». Questa tipologia di intervento interesserà il 70% della superficie ripristinata. I lavori verranno eseguiti su una corsia di marcia per volta, con deviazione dei flussi di traffico lungo le strade di servizio o sul tracciato storico della sp 236, anche nel centro abitato di Montichiari. La strada resterà chiusa di notte, dalle ore 19 alle 7 del mattino dopo. In alcuni casi potrà verificarsi la chiusura anche in orario diurno, per rispettare i tempi di indurimento. Per i flussi di traffico verso Castiglione è consigliabile l’utilizzo del percorso alternativo segnalato, con imbocco della sp 37 (strada di accesso all’aeroporto) e dell’ultima tratta della sp 668 Lenese di interconnessione con la sp 236.

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