Cade dalla barca
e viene inghiottito
dal lago

di Alessandro Gatta
Il gommone del Vigili del fuoco
Il gommone del Vigili del fuoco
Il gommone del Vigili del fuoco
Il gommone del Vigili del fuoco

Durante un’escursione in barca a vela è caduto in acqua ed è stato inghiottito dal lago in quel punto profondo 90 metri. Le speranze di ritrovare vivo Claudio Valle, l’istruttore federale della Fraglia Vela di Desenzano sono per questo parenti stretti di un’utopia. Salvi per miracolo i due ipovedenti che il velista di 65 anni, nell’ambito di un’iniziativa benefica, aveva portato a bordo per approcciarli al mondo dello sport per disabili. Sono stati loro, ancora sotto shock, a raccontare alla Guardia costiera la dinamica di quella che sembra ormai avere i contorni di una tragedia avvenuta al largo di Moniga attorno alle 16,30. Le ricerche sono state affidate alle squadre dei sommozzatori dei Vigili del fuoco arrivati di Milano, e ai colleghi di Salò e Brescia. Per cercare di rintracciare il disperso è stato anche impiegato un elicottero, mentre da terra le operazioni sono state dirette dai carabinieri di Manerba e dalla Polizia locale della Valtenesi. Nonostante l’imponente dispiegamento di forze e mezzi, non è stata trovata traccia del 65 enne.

 

RICOSTRUITA, almeno in parte, la dinamica dell’incidente avvenuto meno di due chilometri dalla riva. Lo skipper era a bordo di un’imbarcazione di 7 metri. A circa un miglio marino dalla spiaggia, praticamente di fronte al campeggio Le Brede, Claudio Valle, promotore di innumerevoli progetti velistici per disabili è caduto in acqua, forse a causa di un malore. I due ipovedenti hanno attirato l’attenzione di un piccolo catamarano e poi di un’altra barca. «Li abbiamo visti che si sbracciavano, ci hanno detto di essere non vedenti e che avevano appena perso il loro istruttore – spiega il diportista di Moniga a bordo della seconda barca che ha prestato soccorso ai naufraghi –. Abbiamo perlustrato un’area di circa 700 metri, nel frattempo è arrivata la Guardia Costiera». Le ricerche sono state coordinate dall’unità di crisi allestita al porto di Moniga. Nel punto in cui è caduto lo skipper, l’acqua però è profonda fino a 90 metri, come rilevato dall’ecoscandaglio. In acqua sono scese anche le barche dei soci della Fraglia. Al tramonto le ricerche sono state sospese. Oggi i sommozzatori scenderanno per decine di metri sott’acqua per cercarlo. Saranno supportati dai Volontari del Garda e dal robottino Rov, teleguidato per le ricerche in profondità. Il dramma dell’istruttore è stato l’epilogo di una domenica nerissima sul lago. Sempre a Moniga, al porto, un ragazzino di 11 anni è stato soccorso dall’ambulanza dopo che si era tuffato dai pali in legno del pontile di attracco dei battelli, dove tra l’altro la balneazione è vietata. Al lido di Lonato un 23enne ha rischiato di annegare, ma è stato soccorso e trasferito in ospedale. Sembravano più gravi le condizioni di un 48enne che invece non riemergeva più a largo del Vò di Desenzano: si era levato in volo anche l’elicottero, per un ricovero d’urgenza. Ma il 48enne si è ripreso, ed è stato trasferito in ospedale. Non è grave.

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