«Vogliamo la verità su quelle morti assurde»

di V.MOR.
I test  sono stati affidati all’Istituto superiore della sanità di Roma
I test sono stati affidati all’Istituto superiore della sanità di Roma
I test  sono stati affidati all’Istituto superiore della sanità di Roma
I test sono stati affidati all’Istituto superiore della sanità di Roma

Al dolore per la perdita di un proprio familiare devono aggiungere lo strazio dell’incertezza. I parenti delle prime due vittime dell’epidemia di polmonite sono indignate «dalle informazioni contraddittorie provenienti dalla Regione e dalle autorità sanitarie, ci auguriamo che la procura faccia finalmente luce sulle cause del decesso dei nostri familiari», affermano con sfumature diverse. Il riferimento è al fatto che la Regione continui a ribadire che le tragedie non sono correlate all’epidemia. Eppure i certificati di morte dell’85enne di Carpenedolo e della 69enne di Mezzane di Calvisano non lasciano spazio a interpretazioni: «polmonite acuta». Di più nelle abitazioni delle vittime sono scattati controlli capillari per cercare di individuare la fonte del contagio. «Come si fa allora a dire che il batterio non c’entra con la morte di mia suocera?», sbotta Stefano Belli, genero della 69enne di Mezzane su cui è stata effettuata l’autopsia. «Dopo il decesso avvenuto quando già era stato disposto il trasferimento dall’ospedale di Montichiari in una struttura più attrezzata - racconta Stefano Belli -, medici e autorità sanitarie mi hanno detto che non c’era nulla da approfondire. Peccato che quando avevamo già fissato il funerale in fretta e furia e solo dopo che il caso è finito sui giornali è stata ordinato l’esame autoptico per sospetta legionella». I tessuti prelevati durante l’autopsia sono stati inviati all’Istituto superiore della sanità di Roma per le analisi. Per i referti bisognerà attendere almeno 10 giorni. «Fino ad oggi ci hanno tenuto all’oscuro di tutto – continua Stefano Belli –, ma adesso ci muoveremo per sapere qualcosa in più. Almeno ci facciano capire cosa è successo». Vogliono la verità anche i familiari dell’85enne di Carpenedolo morto in una struttura di Palazzolo dopo un’«odissea» sanitaria. «Nonostante l’età avanzata godeva di buona salute fino a quando non è stato colpito dalla polmonite», affermano i parenti indignati anche per la notizia priva di fondamento che sul corpo dell’anziano fosse stata eseguita l’autopsia: una gaffe che la dice lunga su come si stia affrontando l’emergenza. Sulla rete idrica e i sanitari della casa dell’anziano sono stati effettuati dei rilievi perché sullo sfondo resta l’ipotesi legionella. I risultati, però, verranno resi noti soltanto tra 10 giorni. Altre risposte si attendono dalla ricognizione effettuata dal personale di Ats, di Acque bresciane e Polizia locale. Nello specifico è stata effettuata un'analisi microbiologica. Sono stati svolti accurati campionamenti dal lavello della cucina, bagno, rubinetto della doccia, lavanderia e garage. È stata fatta una descrizione sulla temperatura dell'acqua fredda e calda. Il ph dell'acqua non ha superato la soglia del 7,71 ed il cloro residuo quella dello 0,05. •

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