Velodromo riaperto,
ma solo per
la Nazionale

di Valerio Morabito
La Nazionale ha potuto allenarsi due giorni al velodromo Nonostante l’assenza del certificato antincendio la pista è stata parzialmente riaperta
La Nazionale ha potuto allenarsi due giorni al velodromo Nonostante l’assenza del certificato antincendio la pista è stata parzialmente riaperta
La Nazionale ha potuto allenarsi due giorni al velodromo Nonostante l’assenza del certificato antincendio la pista è stata parzialmente riaperta
La Nazionale ha potuto allenarsi due giorni al velodromo Nonostante l’assenza del certificato antincendio la pista è stata parzialmente riaperta

Il velodromo di Montichiari ha riaperto a metà. La procura ha autorizzato la Nazionale italiana di ciclismo a svolgere gli allenamenti su pista in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Da mercoledì a ieri i 19 atleti della Nazionale sotto la guida dei ct Marco Villa e Dino Salvoldelli hanno effettuato dei test sulla pista della struttura sportiva sotto sequestro dal luglio 2018. Il via libera dei magistrati ha sollevato qualche perplessità considerato che nell’impianto non è stata completata la procedura di verifica delle misure anticendio all’origine dell’inchiesta. L’accesso all’impianto è stato concesso con qualche limite: la capienza massima è fissata a 50 persone. A sbloccare lo stallo l’intervento del prefetto Attilio Visconti che ha scritto alla pm Corinna Carrara titolare dell’indagine per ottenere il placet all’impiego parziale della struttura. Il prefetto ha anche convocato una riunione con Vigili del fuoco, Coni, Federazione ciclistica e Comune per avviare l’iter della stesura del progetto delle nuove misure di sicurezza. Il Comune di Montichiari ha affidato ad un tecnico l’incarico di redigere il piano indispensabile per ottenere il certificato di prevenzione incendi e per ottenere il dissequestro. I COSTI PER LA redazione del progetto stimati in 10 mila euro verranno coperti dal Coni visto che c’è ancora disponibilità economica in quanto al momento sono stati spesi circa 900 mila euro su 1 milione 170 mila euro ottenuti per fare fronte all’emergenza. Il sindaco Marco Togni non si è sbilanciato sui tempi della totale riapertura totale dell’impianto. Però, al momento, le Nazionali italiane maschile e femminile potranno allenarsi grazie al via libera della Procura. Un ok dettato dalla certificazione tecniche ottenute dopo i lavori svolti sulla pista e sulla copertura. Del resto, poco più di un mese fa, l’impianto aveva già superato un esame. Al termine di una meticolosa ispezione, la delegazione dei tecnici del Coni aveva consegnato al Comune di Montichiari un rapporto di staticità che certificava la buona riuscita dei test. Sul fronte indagini, invece, nessuna novità. Nel registro degli indagati c’è solo l’ex sindaco Mario Fraccaro e sulla questione pesa come un macigno il documento del 28 maggio 2018 quando il Prefetto scrisse al Comune che erano «state riscontrate inidoneità nelle norme anti-incendio e la mancata presentazione del certificato di idoneità. Tali carenze inibiscono l'agibilità della struttura». Nonostante la mancanza della documentazione, l'attività ordinaria era proseguita fino al 16 luglio 2018, giorno del sequestro. •

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