Uccelli tropicali, sigillata la voliera di un collezionista senza «certificati»

di P.BAL.
Il bellissimo turaco guance bianche sequestratoLa voliera di Carpenedolo riempita da un collezionista di uccelli africani protetti
Il bellissimo turaco guance bianche sequestratoLa voliera di Carpenedolo riempita da un collezionista di uccelli africani protetti
Il bellissimo turaco guance bianche sequestratoLa voliera di Carpenedolo riempita da un collezionista di uccelli africani protetti
Il bellissimo turaco guance bianche sequestratoLa voliera di Carpenedolo riempita da un collezionista di uccelli africani protetti

Non era un trafficante ma solo un allevatore appassionato di avifauna esotica, ma il «materiale» che i carabinieri forestale hanno trovato nella sua voliera ha testimoniato ancora una volta quanto l’illegalità sia diffusa nel vastissimo mondo del commercio di animali protetti. Si tratta di un traffico che per portata economica è in testa alla classifica mondiale dei commerci illegali, e che non diventa evidente solo in occasione di sequestri grandi o piccoli negli aeroporti e negli scali marittimi; ma anche, appunto, attraverso le verifiche a carico di piccoli possessori, nello scoperchiare tanti piccoli casi caratterizzati dall’assenza di certificazioni attendibili (o dalla semplice mancanza di qualsiasi attestato) in grado di dimostrare l’origine lecita degli esemplari posseduti. L’ultimo caso che ha confermato questa realtà è stato scoperto a Carpenedolo nell’abitazione di un cinquantenne. Durante un controllo, i militari del Nipaaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale forestale) affiancati dai colleghi della stazione di Brescia hanno trovato nella voliera sistemata nel cortile dell’abitazione alcuni esemplari di uccelli esotici privi appunto di una documentazione (Cites) che ne attestasse la nascita in cattività. LA CITES è la convenzione internazionale sulla tutela delle specie animali e vegetali a rischio di estinzione ratificata da molti anni dal nostro Paese, e rientra per esempio negli elenchi collegati (le Appendici, I e II), che indicano un maggiore o minore fattore di rischio, lo splendido turaco guance bianche custodito nella voliera. Si tratta di un coloratissimo uccello africano che contrariamente agli altri turachi, localizzati nelle foreste tropicali dell’Africa occidentale, ha il proprio habitat sugli elevati altopiani orientali del Continente, in Etiopia. Insieme a questo esemplare verde smeraldo il collezionista teneva in gabbia anche alcuni pappagalli inseparabili, piccoli e coloratissimi uccelli africani del genere Agapornis appartenenti alla specie Fischer, e alcune roselle (Platycercus elegans), altri pappagalli di piccole dimensioni rari e di origine australiana; oltre che tutelati dalla Cites e privi di certificato d’origine. Per finire, l’appassionato di avifauna aveva cambiato continente collezionando anche alcune Trachemys scripta, le tartarughe acquatiche nordamericane inserite nell’elenco delle specie invasive. Anche queste non erano state dichiarate e sono state sequestrate come gli uccelli, e mentre per i rettili il carpenedolese ha rimediato una denuncia per la violazione del degreto legislativo 230, i volatili gli hanno fruttato un verbale per la detenzione illecita di specie Cites. •

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