Truffa dei
cuccioli, pene
per oltre sette anni

di Valerio Morabito
Ai chihuahua  acquistati con la truffa veniva estirpato il microchip
Ai chihuahua acquistati con la truffa veniva estirpato il microchip
Ai chihuahua  acquistati con la truffa veniva estirpato il microchip
Ai chihuahua acquistati con la truffa veniva estirpato il microchip

Sei anni e sei mesi di reclusione. È la pena inflitta in Cassazione a un 62enne di Angolo Terme che, insieme alla compagna romena, gestiva un traffico illegale di cani di razza e aveva messo a segno una serie di truffe ai danni di allevamenti e punti vendita specializzati in animali da affezione. L’IMPUTATO doveva rispondere anche di maltrattamenti di animali in concorso con un veterinario 72enne, con uno studio nella Bassa, accusato di aver mutilato coda e orecchie a un doberman ed aver estirpato con metodi cruenti i microchip a una partita di cuccioli di chihuahua. Il professionista è stato condannato a un anno e sei mesi. Tra il 2015 e il 2017, con il supporto di due complici, la coppia camuna e il veterinario avevano messo a segno una serie di truffe pagando degli esemplari di razza con assegni scoperti. I cuccioli frutto del raggiro venivano poi riciclati rimuovendo i microchip e rivenduti sul mercato con pedigree contraffatti. I legali dei due condannati avevano impugnato la sentenza di secondo grado: l’avvocato del 62enne aveva contestato tra l’altro la valutazione contraddittoria dei giudici di secondo grado sulle dichiarazioni rilasciate da uno dei complici dell’imputato. Il legale del veterinario invece sosteneva che il taglio delle orecchie e della coda non aveva finalità estetiche, ma terapeutiche. I giudici della Cassazione hanno respinto i ricorsi confermando la ricostruzione processuale, a partire dalle mutilazioni praticate al dobermann di sei mesi, un cane frutto della truffa commessa ai danni dell'azienda agricola Ghedi Energy. Per la suprema corte sono ascrivibili al reato i maltrattamenti e le rimozioni dei microchip sottocutanei dei cuccioli di chihuahua acquistati con assegni scoperti per truffare gli allevamenti Zanna Bianca di Cazzago e Dolcemela. I cani erano stati rivenduti con libretti sanitari contraffatti. •

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