Nell’era della comunicazione social, l’uso e l’abuso dello smartphone è diventato un delicato problema «strutturale». In alcune scuole si è semplicemente imposto di spegnere il dispositivo durante le lezioni, in altre è stato vietato agli alunni di portarlo in aula, ma a Montichiari si è superata la nuova frontiera della tolleranza zero. Con una circolare che sta facendo discutere l'Istituto comprensivo 1 «Renato Ferrari» ha messo al bando lo smartphone. Chi sgarra rischia una multa e il sequestro temporaneo del cellulare. I trasgressori recidivi o gli studenti che riprendono immagini all’interno delle aule riversandole sul web rischiano addirittura la bocciatura. Nonostante il regolamento sia stato approvato dal Consiglio di istituto, il giro di vite divide i genitori. Qualcuno ha espresso il suo disappunto sui social. «Rispetteremo le regole, ma non siamo d’accordo. Il proibizionismo non fa maturare i giovani», è il pensiero postato da una mamma.
«NOLENTI O DOLENTI dobbiamo accettare che lo smartphone è diventato una parte integrante della società - scrive un altro genitore -. Per noi è anche uno strumento di controllo per sapere dove sono i nostri figli. Forse sarebbe stata più incisiva una campagna di sensibilizzazione tra i ragazzi sull’argomento». La dirigente scolastica Maria Maddalena Conzadori - che contattata non ha voluto commentare il provvedimento -, va dritta per la sua strada. L’aspetto inedito della circolare sono le sanzioni che vanno dal «ritiro temporaneo del telefonino e la sua riconsegna direttamente alla famiglia dell'alunno dietro pagamento di una sanzione pecuniaria da 10 euro».
LA MISURA stando alle premesse contenute nel documento della circolare ha una «valenza formativa. L’obiettivo è coinvolgere le famiglie nell'azione educativa che mira al rispetto delle regole, della cultura, della legalità e della convivenza civile», si legge nel regolamento varato dalla dirigenza. Del resto eventuali esigenze di «comunicazione tra gli studenti e le proprie famiglie sono, da sempre, garantiti dagli uffici di presidenza e segreteria», rimarca la circolare. Sta di fatto, è precisato nella circolare dell'Istituto Ferrari, che nel corso delle attività didattiche non è necessario avere con sé lo smartphone. Tra gli obiettivi ci sono quelli di evitare spiacevoli episodi come foto o filmati che, con una certa velocità, finiscono sui social e su youtube andando a minare l'autorità dell'istituzione scolastica e dei professori. Del resto non sarebbe la prima volta che qualche studente tenti di ridicolizzare il proprio insegnante con qualche video di cattivo gusto. O peggio ancora in passato i video sono stati utilizzati per bullizzare compagni di scuola. E a proposito di simili comportamenti, ormai sempre più frequenti nell'universo scolastico, se qualche alunno dell'Istituto comprensivo 1 di Montichiari verrà scoperto a girare filmati o scattare foto verrà sospeso per almeno un giorno, gli verrà ridotto il voto sulla valutazione del comportamento (mettendo in discussione l'eventuale promozione al successivo anno scolastico) e la scuola o la persona danneggiata potranno sporgere denuncia nei confronti dell'autore dei video o delle foto. La «crociata» contro gli abusi dello smartphone nelle scuole insomma è cominciata da Montichiari.
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