Smartphone vietati
Multe e confisca
a chi sgarra

di Valerio Morabito
L’istituto comprensivo di Montichiari mette al bando gli smartphone
L’istituto comprensivo di Montichiari mette al bando gli smartphone
L’istituto comprensivo di Montichiari mette al bando gli smartphone
L’istituto comprensivo di Montichiari mette al bando gli smartphone

Nell’era della comunicazione social, l’uso e l’abuso dello smartphone è diventato un delicato problema «strutturale». In alcune scuole si è semplicemente imposto di spegnere il dispositivo durante le lezioni, in altre è stato vietato agli alunni di portarlo in aula, ma a Montichiari si è superata la nuova frontiera della tolleranza zero. Con una circolare che sta facendo discutere l'Istituto comprensivo 1 «Renato Ferrari» ha messo al bando lo smartphone. Chi sgarra rischia una multa e il sequestro temporaneo del cellulare. I trasgressori recidivi o gli studenti che riprendono immagini all’interno delle aule riversandole sul web rischiano addirittura la bocciatura. Nonostante il regolamento sia stato approvato dal Consiglio di istituto, il giro di vite divide i genitori. Qualcuno ha espresso il suo disappunto sui social. «Rispetteremo le regole, ma non siamo d’accordo. Il proibizionismo non fa maturare i giovani», è il pensiero postato da una mamma.


«NOLENTI O DOLENTI dobbiamo accettare che lo smartphone è diventato una parte integrante della società - scrive un altro genitore -. Per noi è anche uno strumento di controllo per sapere dove sono i nostri figli. Forse sarebbe stata più incisiva una campagna di sensibilizzazione tra i ragazzi sull’argomento». La dirigente scolastica Maria Maddalena Conzadori - che contattata non ha voluto commentare il provvedimento -, va dritta per la sua strada. L’aspetto inedito della circolare sono le sanzioni che vanno dal «ritiro temporaneo del telefonino e la sua riconsegna direttamente alla famiglia dell'alunno dietro pagamento di una sanzione pecuniaria da 10 euro».


LA MISURA stando alle premesse contenute nel documento della circolare ha una «valenza formativa. L’obiettivo è coinvolgere le famiglie nell'azione educativa che mira al rispetto delle regole, della cultura, della legalità e della convivenza civile», si legge nel regolamento varato dalla dirigenza. Del resto eventuali esigenze di «comunicazione tra gli studenti e le proprie famiglie sono, da sempre, garantiti dagli uffici di presidenza e segreteria», rimarca la circolare. Sta di fatto, è precisato nella circolare dell'Istituto Ferrari, che nel corso delle attività didattiche non è necessario avere con sé lo smartphone. Tra gli obiettivi ci sono quelli di evitare spiacevoli episodi come foto o filmati che, con una certa velocità, finiscono sui social e su youtube andando a minare l'autorità dell'istituzione scolastica e dei professori. Del resto non sarebbe la prima volta che qualche studente tenti di ridicolizzare il proprio insegnante con qualche video di cattivo gusto. O peggio ancora in passato i video sono stati utilizzati per bullizzare compagni di scuola. E a proposito di simili comportamenti, ormai sempre più frequenti nell'universo scolastico, se qualche alunno dell'Istituto comprensivo 1 di Montichiari verrà scoperto a girare filmati o scattare foto verrà sospeso per almeno un giorno, gli verrà ridotto il voto sulla valutazione del comportamento (mettendo in discussione l'eventuale promozione al successivo anno scolastico) e la scuola o la persona danneggiata potranno sporgere denuncia nei confronti dell'autore dei video o delle foto. La «crociata» contro gli abusi dello smartphone nelle scuole insomma è cominciata da Montichiari.


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