Rinchiude la ex
in una «cantin
-prigione»

di Paolo Cittadini
Il 26enne è accusato di aver sequestrato la ex fidanzata
Il 26enne è accusato di aver sequestrato la ex fidanzata
Il 26enne è accusato di aver sequestrato la ex fidanzata
Il 26enne è accusato di aver sequestrato la ex fidanzata

Per due volte in aula ha dovuto interrompere il suo racconto perché sopraffatta dalle lacrime. Per due volte il giudice le ha fatto riprendere fiato prima di ricominciare ad ascoltare quel che ricordava di quanto avrebbe vissuto nel tardo pomeriggio del 10 dicembre del 2017 all’interno della cantina del condominio dove il suo ex fidanzato, un 26enne di Ghedi, era solito incontrarla dopo avere pesantemente litigato con la madre.


«DA AGOSTO non ci frequentavamo più - ha raccontato la ragazza, un 27enne di Leno -Quel giorno ero uscita di casa per fare una altra commissione. L’ho incontrato. Era con un amico. In macchina io ero sul sedile posteriore, lui su quello anteriore sul lato passeggero. Quando siamo arrivati a casa sua, mi ha preso per un braccio e portato in cantina. Subito dopo mi ha detto che doveva andare a prendere il computer ed è uscito chiudendomi lì dentro a chiave e non era la prima volta che accadeva». La ragazza ha infatti raccontato che già in passato era stata chiusa in quello scantinato trasformato in camera. «Mi teneva lì quando mi massacrava di botte - ha raccontato in aula - Mi chiudeva per non farmi vedere con i segni addosso».


ACCUSE che l’ex fidanzato alla sbarra per sequestro di persona, sarà sentito in aula il prossimo 8 aprile, ha sempre negato. «Quel 10 dicembre sono rimasta chiusa dentro quello stanzino almeno per un paio di ore - ha raccontato la 27enne - Avevo con me il telefono cellulare, non me l’aveva portato via, e ho chiamato i carabinieri». I militari l’avevano fatta uscire e quindi avevano arrestato il ragazzo che stava in quel momento scendendo dall’abitazione della madre. «Stavo cucinando per lei - aveva spiegato - L’ho chiusa per evitare che mia madre potesse vederla». Il 26enne era così finito ai domiciliari per alcuni mesi. «In quel periodo sono stata qualche volta da lui - ha raccontato la ragazza - Poi non ci siamo più visti fino a febbraio 2018. Ci siamo incrociati alla fermata di un autobus perché quel giorno avevamo una udienza in tribunale per una vicenda di spaccio in cui siamo stati entrambi coinvolti. Quando l’ho visto mi ha chiesto di ritirare la denuncia e poi mi ha detto che avrebbe voluta farla finita. Mi sono impietosita, ho ritirato la denuncia».


DA QUEL MOMENTO i due avrebbero ricominciato a vedersi fino al 10 dicembre del 2018, a un anno esatto dal sequestro di persona per cui il ragazzo è chiamato a rispondere davanti al giudice. «Per dieci mesi è stato un ragazzo gentile e tranquillo mi sono fidata di lui - ha raccontato la ragazza- Poi quel giorno si è trasformato. È tornato una furia e mi ha massacrato di botte. Da quel giorno ho deciso di non vederlo mai più. Purtroppo sono stata innamorata di questa persona e gli ho permesso di fare qualsiasi cosa». Il processo che si sta celebrando davanti alla prima sezione penale è stato aggiornato al prossimo 8 aprile quando dopo tre testimoni della difesa salirà sul banco dei testimoni il 26enne accusato di sequestro di persona.

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