Reflui fognari nel Chiese Traccianti nel collettore per scoprire la sorgente

Dopo la serie di sversamenti di liquami fognari nel fiume Chiese, i tecnici di A2A sono impegnati in questi giorni in un monitoraggio per appurare se il fenomeno sia legato a scarichi abusivi, o ad anomalie del collettore. Dopo un primo range, da lunedì riprenderà la seconda tranche di tracciamenti nell’impianto situato in località Rampina San Giorgio a Montichiari per controllare che il sistema di immissione nel corso d’acqua non continui a causare problemi all’equilibrio ecologico del fiume. In sostanza, attraverso delle sostanze colorate innocue e sistemi elettronici, verrà ricostruito l’itinerario percorso dagli scarichi. QUESTE OPERAZIONI, si diceva, si sono rese necessarie dopo i ripetuti sversamenti che si sono verificati negli ultimi mesi. In qualche circostanza, infatti, dallo scarico del depuratore di Montichiari gestito da A2a, sono fuoriusciti liquami che si sono immessi nel corso d'acqua della Bassa. Un altro problema che affligge sistematicamente il fiume Chiese, è quello che si verifica a fasi alterne all’altezza del piccolo depuratore di Calcinatello in via Croce Santo Stefano dove il 12 aprile era stato denunciato un consistente sversamento di liquami fognari che si sono riversati nel corso d’acqua. Per non parlare degli sversamento avvenuti all’altezza del ponte di Borgosotto a Montichiari, scoperti dalle Guardie ecologiche volontarie, prima che un contestato regolamento imposto dal comandante vietasse controlli a random. Una situzione che ha praticamente lasciato campo libero agli inquinatori professionisti. Lo stillicidio di episodi di inquinamento stanno mettendo a dura prova il già delicato equilibrio ambientale di un fiume che negli ultimi anni è finito al centro dell'attenzione per delicate questioni sanitarie ed ecologiche.