La contraerea dei
sindaci contro
il maxi D’Annunzio

di Valerio Morabito
In una ricostruzione al computer il futuro aspetto della pista extra large dell’aeroporto di Montichiari Nel mirino dei sindaci anche l’hangar della rottamazione di velivoli
In una ricostruzione al computer il futuro aspetto della pista extra large dell’aeroporto di Montichiari Nel mirino dei sindaci anche l’hangar della rottamazione di velivoli
In una ricostruzione al computer il futuro aspetto della pista extra large dell’aeroporto di Montichiari Nel mirino dei sindaci anche l’hangar della rottamazione di velivoli
In una ricostruzione al computer il futuro aspetto della pista extra large dell’aeroporto di Montichiari Nel mirino dei sindaci anche l’hangar della rottamazione di velivoli

L’ampliamento del «D’Annunzio» è finito nel mirino della contraerea dei sindaci del comprensorio della Fascia d’Oro. Dopo le osservazioni delle associazioni ambientaliste, con in testa Legambiente Montichiari, è stato depositato al Ministero dell’Ambiente un corposo dossier sulle criticità del progetto steso dai tre Comuni interessati dal piano di sviluppo aeroportuale 2030. Montichiari, Castenedolo e Carpenedolo hanno sollevato molte perplessità sull’impatto ambientale sulla zona circostante. Il primo ad intervenire è stato il sindaco di Montichiari Marco Togni, il quale ha messo in evidenza che «la relazione generale del piano di sviluppo non include la tematica dell’impatto acustico e ambientale su Montichiari visto che per il traffico cargo-posta è prevista una crescita nei 12 anni del 2000%. In più la relazione generale del piano di sviluppo non tiene in considerazione opere di mitigazione e interventi di compensazione per la popolazione interessata». TOGNI HA POSTO l’accento sul «possibile impatto sulla frazione di Ro di Sopra. Le prime abitazioni sono ubicate a meno di 200 metri di distanza dal perimetro aeroportuale. Verso Ro è previsto il prolungamento della pista, dunque un maggiore consumo di suolo agricolo e impatto ambientale. Infine esprimo contrarietà assoluta all’insediamento di attività di demolizione di aeromobili, visto che nel progetto è prevista un’area con hangar annesso che a volte viene indicata come area manutenzione e a volte come area manutenzione e demolizione aeromobili. In quest’ultimo caso si può generare inquinamento da particelle volatili di sostanze tossiche di difficile contenimento». Mentre il sindaco di Castenedolo, Pierluigi Bianchini, oltre alla richiesta di compensazioni come una pista ciclabile verso Montichiari, ha ricordato la necessità della «installazione di centraline di rilevamento del rumore nel territorio comunale». Poi «in attesa dei dovuti riconoscimenti – ha aggiunto Bianchini - non si fa riferimento al parco locale Collina di Castenedolo». Il prolungamento della pista comporta un accrescimento dell’impatto del sorvolo degli aerei proprio sulla collina e proprio nel punto dove, nell’ex cava Italcementi, è stato costituito un bosco di rinaturalizzazione». Ma perplessità al piano di sviluppo, che in generale è apparso poco attento all’impatto ambientale sul territorio, sono state espresse anche dal Comune di Carpenedolo. IL PRIMO CITTADINO Stefano Tramonti ha chiesto che «si valuti la possibilità di installazione di centraline di rilevamento ambientale diffuse, con rilevazioni in continuo, a partire dall’avvio dei cantieri, per costituire una banca-dati utile a rilevare le modificazioni indotte dall’aeroporto, ma anche lo stato generale ambientale, in un’ottica anche di attività compensativa verso i comuni che pagheranno dazio all’ampliamento dell’aeroporto. In particolare - si legge nelle osservazioni presentate da Tramonti -, si richiede che a Carpenedolo vengano installate centraline di rilevazione acustica presso le scuole e la casa-albergo per anziani che si trovano sotto le rotte di atterraggio, oltre a centraline di rilevazione meteorologica e di inquinamento atmosferico e idrico». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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