Cava Inferno
amplia il
«menù» di scorie

di Valerio Morabito
Discarica Cava Inferno: primi conferimenti di rifiuti dietro l’angolo
Discarica Cava Inferno: primi conferimenti di rifiuti dietro l’angolo
Discarica Cava Inferno: primi conferimenti di rifiuti dietro l’angolo
Discarica Cava Inferno: primi conferimenti di rifiuti dietro l’angolo

Nella discarica Cava Inferno di Ghedi potrà essere smaltito un campionario di rifiuti extra large. La Provincia ha concesso l’autorizzazione anche al trattamento delle scorie qualificate con il codice Cer 190305. Si tratta di scarti inerti non pericolosi provenienti tuttavia da una vastissima gamma di attività industriali, edilizie e di depurazione.


IL BROLETTO ha dunque accolto la richiesta della Tecnoinerti di Polpenazze che gestisce il sito di smaltimento. Non sono previsti né aumenti di potenzialità dell'impianto (volumetria di smaltimento), né la realizzazione di nuove strutture edilizie. Ampliare la piattaforma di rifiuti significa tuttavia rafforzare la potenzialità di ricettività della discarica. Nelle valutazioni dell’Ufficio Ambiente del Broletto ha pesato il passaggio dell'autorizzazione a gestire l'impianto di smaltimento dalla società Cava Inferno alla Tecnoinerti di Polpenazze che ha eseguito le opere di bonifica sul fondo cava. I nuovi gestori hanno infatti già riottenuto l'«ok» ad avviare l'attività a conclusione del piano di rimozione della similargilla conferita alla Pbr di Maclodio. A certificare l'efficacia e la correttezza della bonifica gli esami dell'Indam e le controanalisi dell'Arpa. Il sito è decontaminato ed è pronto a diventare il cimitero di un milione di metri cubi di scorie. Il potenziamento dei codici Cer irrompe nel pieno della mobilitazioni che sta infuriando sull’operazione. Gli ambientalisti e le comunità di Ghedi, Castenedolo e Borgosatollo esposte al rischio inquinamento mantengono alta l’attenzione sul progetto chiedendo di sospenderlo.


MA I PRIMI conferimenti di rifiuti sembrano ormai dietro l’angolo. Un anno fa la Provincia aveva già concesso un ampliamento della gamma di scorie da smaltire a Cava Inferno dopo la richiesta della Tecnoinerti che intende trattare anche rifiuti di perforazione contenenti barite, materiale con cloruri, miscele fangose provenienti dallo scavo di gallerie, sostanze solide prodotti da operazioni di bonifica e risanamento delle acque di falda. La società ha potenziato tra l’altro il piano di controllo su aria, acque sotterranee e radioattività.


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