Burocrazia e fisco
addio al centro
salva bocciature

di Paolo Tedeschi
Il doposcuola gestito dalla Fondazione Nicolini è giunto al capolinea a causa della stretta fiscale
Il doposcuola gestito dalla Fondazione Nicolini è giunto al capolinea a causa della stretta fiscale
Il doposcuola gestito dalla Fondazione Nicolini è giunto al capolinea a causa della stretta fiscale
Il doposcuola gestito dalla Fondazione Nicolini è giunto al capolinea a causa della stretta fiscale

In 5 anni ha scacciato lo spettro della bocciatura di 600 studenti contribuendo a mitigare il crescente fenomeno dell’abbandono scolastico. Ma d’ora in poi per i ragazzi alle prese con problemi di apprendimento e studi non ci sarà più uno storico «salvagente» affossato da burocrazia e fisco. «Un’ora per il sapere», l’innovativo progetto di doposcuola varato a Travagliato getta la spugna oberato dagli adempimenti imposti dal nuovo quadro normativo. Eppure il servizio era diventato un punto di riferimento aiutando ad essere promossi e a superare gli esami di riparazione con le proprie lezioni in qualsiasi materia e per scuole di ogni ordine e grado - dalla primaria all’università - studenti di Travagliato, della Bassa, della Franciacorta e dell’hinterland di Brescia con percentuali di successo prossime al 100%. Studenti seguiti con lezioni individuali oggi a 15 euro l’ora pagando regolarmente i circa 70 giovani docenti-tutors universitari di Travagliato, Torbole e Ospitaletto coinvolti e versando tutti gli oneri fiscali e previdenziali dovuti. Ma l’iniziativa è arrivata al capolinea. «Proseguire nella situazione attuale con il nuovo quadro normativo, fiscale e del diritto del lavoro è impossibile - spiega Paola Nicolini, la presidente dall’associazione Giulio Bruno Nicolini che curava il progetto -. Dopo l’abolizione dei vouchers e l’impossibilità di proseguito con nuovi contratti cococo non possiamo più tenere i nostri tutor in forma regolare se non inquadrandoli come lavoratori dipendenti effettivi con tutte le normative annesse, dall’Inail all’Inps alla legge 81 sulla sicurezza, anche se in realtà i nostri tutors utilizzano solo le ore disponibili tra un esame e l’altro e spesso cambiano orari e progetti di studio in corsa e, soprattutto, non sarà per nessuno di loro il lavoro scelto per vivere». Il servizio «paga dazio» anche allo straordinario successo ottenuto.


«ESSENDOSI sviluppato in forma esponenziale il progetto, dopo 5 anni non abbiamo piu’ sufficienti “forze volontarie” che coprano tutti i costi di gestione del servizio e le spese per la sede attuale, che siamo stati costretti a reperire per continuare il servizio dopo lo “sfratto” forzato e senza alternative avuto l’estate scorsa dal Comune di Travagliato dalla sede degli alpini dove eravamo ospiti da tre anni, si sono rivelate troppo alte e non sostenibili», aggiunge Paola Nicolini.


PER REGGERE «dovremmo aumentare il costo delle lezioni, venendo meno a uno dei punti salienti del nostro Statuto, che prevede l’aiuto alle famiglie in difficoltà - spiega la presidente dell’associazione -. Abbiamo valutato ogni tipo di proposta ma non è stato possibile trovare una soluzione soprattutto per quanto riguarda l’inquadramento dei tutors salvo non si decida di trasformare l’associazione in una vera e propria attività commerciale applicando ulteriori costi al servizio. Ringraziamo tutti quelli ci hanno aiutato, dagli alpini alla famiglia Bertoloni, che ci hanno concesso gratis i locali in cui abbiamo tenuto le lezioni, dall’ex-sindaco Mimmo Paterlini, che ci ha pagato le utenze, agli esercenti travagliatesi e a tutti coloro che in questi anni ci hanno sostenuto o che hanno devoluto il proprio 5 per mille». Il 14 settembre durante l’edizione 2019 della Notte Bianca, l’associazione saluterà tutti in piazza Libertà con “Il mercatino del libro”, il cui ricavato andrà a chiudere gli impegni finanziari.

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